L’associazione Lameta ha sentito l’esigenza di organizzare tale incontro tecnico poiché l’applicazione di nuove e stringenti normative che impongo il rispetto di rigorosi disciplinari di produzione integrata, anche alla luce dell’applicazione del Pan (con il Dlgs n 150/2012) rivestono ormai un’importanza sempre maggiore per una corretta e razionale difesa integrata della fragola. In quest’ottica, l’obiettivo primario deve essere quello di mantenere la coltura in uno stato fitosanitario ottimale tramite l’adozione di razionali pratiche agronomiche quali apporto di sostanza organica, adozione di varietà tolleranti, impiego di piantine sane, arieggiamento delle serre, fertirrigazione equilibrata eccetera. In considerazione della non ampia disponibilità di mezzi di difesa efficaci ammessi sulla coltura, al fine di ottenere un’adeguata protezione della coltura, occorre assolutamente integrare la lotta chimica con altri metodi di difesa come la lotta biologica e quella naturale. Si ricorda che per lotta biologica si intende l’utilizzo di organismi utili che trova particolare interesse per il controllo di alcuni parassiti soprattutto in caso di coltura protetta (Orius laevigatus contro tripide ad esempio).
Tale metodo di lotta non prescinde dal preservare l’agroecosistema aziendale, principio base dalla cosiddetta lotta naturale. Infatti, la presenza di piante arboree, arbustive o erbacee permette di fornire agli organismi utili cibo, siti di rifugio o di svernamento. Gli organismi utili presenti in azienda devono essere quindi salvaguardati, con l’incremento e la conservazione della vegetazione spontanea, e adottando ampi avvicendamenti colturali con pratiche agronomiche a basso impatto ambientale, come ad esempio razionalizzando l’impiego di mezzi di difesa chimica a basso impatto e solo nei casi di reale necessità. Il principio base di un corretto piano di difesa integrata si basa sulla determinazione della soglia d’intervento. Effettuare trattamenti fitosanitari quando non strettamente necessario risulterebbe controproducente sia dal punto di vista economico sia ambientale e determinerebbe, inoltre, uno squilibrio dell’agroecosistema.
La difesa chimica è da utilizzare solo in caso di effettiva necessità, alternando l’impiego di principi attivi con differente meccanismo d’azione, per evitare lo sviluppo di ceppi patogeni resistenti, e rispettare, nel contempo, i tempi di carenza dei prodotti fitosanitari impiegati. L’efficacia di un intervento fitosanitario è legato anche ad altri importanti aspetti: durata d’azione, residualità, tossicità, impatto ambientale, costo ed eventuale attività collaterale nei confronti di altri importanti patogeni o parassiti. Infatti, una razionale difesa integrata della fragola deve tener conto del fatto che ogni intervento insetticida, che si effettua sulla coltura contro una specifica avversità, ha spesso un effetto collaterale anche su altri organismi utili che interessano la coltura medesima.
L’evento, realizzato grazie alle sinergie e alla proficua collaborazione tra Lameta e i diversi partner, sarà un importante momento formativo e di aggiornamento sulla gestione integrata degli insetti nocivi della fragola e dei piccoli frutti (Tripide e Drosophila Suzukii). Per tali motivi sono previsti 0,25 Cfp per i dottori agronomi e forestali partecipanti all’evento.
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Fonte: Lameta, Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura