La platea gremita di tecnici delle aziende vitivinicole, con la partecipazione anche di alcuni studenti dell’Università di Agraria e della Scuola Enologica di Conegliano, ha assistito alla presentazione delle novità nel campo degli agrofarmaci, illustrate da 16 multinazionali produttrici messe a diretto confronto.
Ad introdurre le presentazioni è stato Gabriele Zanchin, del Servizio fitosanitario della Regione Veneto che ha parlato dell’obbligo, per gli agricoltori, di applicare la difesa integrata nella pratica agricola, obbligo scattato il 1 gennaio scorso in seguito al recepimento da parte dell’Italia del Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi.
In virtù della nuova normativa, gli agricoltori dovranno utilizzare con maggiore attenzione i fitofarmaci, con l’obiettivo di ridurre significativamente l’uso di agenti chimici in agricoltura, incrementando proporzionalmente l’adozione di sistemi alternativi di difesa delle colture (mezzi agronomici, genetici, igienici, impiego di organismi utili, utilizzo di agrofarmaci selettivi e a minor rischio possibile, dosi ridotte e ridotto numero di trattamenti, etc.).
In questi mesi gli operatori istituzionali italiani stanno lavorando per fornire alle imprese agricole tutte le informazioni necessarie al rispetto della normativa, ma una grossa lacuna resta quella delle informazioni riportate in etichetta, spesso manchevole di dati utili se non addirittura in aperto contrasto con la normativa vigente. Una falla cui va posto rimedio a favore della chiarezza.
Tra le novità evidenziate da questo 8° Forum fitoiatrico interregionale va segnalata la presenza di un grande numero di multinazionali con nuovi prodotti a basso impatto ambientale. La ricerca e le nuove tecnologie sanno infatti permettendo di sviluppare un buon numero di agrofarmaci con caratteristiche interessanti sia dal punto di vista della sicurezza dell’operatore, che da quello della sostenibilità ambientale. Si tratta di prodotti a bassa volatilità, biodegradabili e ad alta selettività, capaci cioè di intervenire solo sulla coltura cui sono dedicati (es. vite), ignorando le altre piante presenti nella zona trattata.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il direttore del Condifesa Treviso Filippo Codato, che si è soffermato in particolare sull’elaborazione da parte del Condifesa di speciali fondi mutualistici capaci di venire incontro alle esigenze dell’agricoltore nella difesa dalle calamità naturali o, in via sperimentale, come stimolo ad una riduzione dell’uso di geodisinfestanti nella maiscoltura.
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Fonte: Condifesa Treviso