"Con questa firma si esprime la volontà di collaborare - spiega Pier Luigi Ferrari, presidente Oi pomodoro industria Nord Italia -, per arrivare allo scambio di dati ed informazioni utili tra le due filiere. In questo modo si cerca di salvaguardare il pomodoro e rappresentare sempre di più il made in Italy' Ora sarà costituito un gruppo di lavoro per arrivare a redigere una bozza di regolamento attuativo del protocollo e i termini specifici dell'intesa. Saranno inoltre predisposte azioni condivise di comunicazione istituzionale esterna dei dati, in particolare verso gli Organismi internazionali di rappresentanza. Forniremo così all’esterno un dato unico nazionale sulle quantità trasformate e sulle produzioni del comparto della trasformazione del pomodoro da industria, anche per contrastare eventuali azioni tendenti a dare un’immagine distorta delle produzioni della filiera".
Sulla stessa linea d'onda anche il responsabile del Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro-Sud Italia. "Era necessario unire le forze e unificare l’immagine promozionale del pomodoro - spiega Annibale Pancrazio, presidente del distretto del Sud -. Il nostro settore rappresenta il rosso del tricolore ed è l'eccellenza del made in Italy agroalimentare nel mondo".
A complimentarsi per l’accordo anche il ministro Maurizio Martina. "La firma di oggi va nella direzione di stringere alleanze - commenta Martina -, per accelerare attività di collaborazione e partnership strategiche. Alle due filiere dico di continuare così perché oggi voi siete già un modello e un punto di riferimento. Questo passo in avanti che fate è un bellissimo messaggio a tutti gli operatori del pomodoro, ben consapevoli dei propri punti di forza e delle criticità. Questo accordo sarà un’eredità importante di Expo".
"Sono soddisfatta per questa firma - conclude Paola De Micheli, sottosegretario all'Economia del Governo Renzi -, perché oggi siamo riusciti a chiamare a raccolta tutto il mondo produttivo del pomodoro italiano. Con questo evento organizzato ad Expo abbiamo voluto raccontare la storia dell'oro rosso italiano e riunire insieme tutti i soggeti produttivi, non solo autocelebrarci. Per ricordare con orgoglio che noi siamo il made in Italy, e se troviamo la forza di fare politiche e percorsi comuni, saremo nelle condizioni di rafforzare tutta la nostra filiera. La competizione è la competizione, ma poi c’è la necessità per tutti di fare più sistema per affrontare le sfide più grandi”.