Periodicamente, in questa sezione di AgroNotizie, pubblichiamo una sintetica spiegazione della struttura di Gea.vite®, prendendo in considerazione i singoli ambiti che compongono il Questionario e il Protocollo.
La suddivisione in 11 capitoli, per un totale di circa 250 quesiti, consente di ottenere un approccio globale di filiera, grazie al quale gli addetti al settore possono trovare utili spunti di riflessione per il miglioramento di qualsiasi aspetto gestionale, dalla campagna alla cantina.
Il Capitolo 11 tratta in particolare la valutazione della qualità dei rapporti tra i vari componenti dello staff aziendale; questa tematica esula dai contesti gestionali precedentemente analizzati, ma è stata inserita all’interno del Protocollo GEA.vite® poiché si ritiene che una sua analisi possa far emergere degli aspetti, talvolta sottovalutati, che determinano un notevole impatto sulla generale qualità dello svolgimento delle operazioni a tutti i livelli di filiera. Corretti e ben integrati rapporti tra i vari componenti dello staff aziendale rappresentano infatti un prerequisito per un efficiente e completo scambio di informazioni, nonché un utile strumento per costruttivi confronti tra operatori di diversi settori produttivi.
Introduzione alle tematiche trattate
Questo capitolo vuole proporre agli utenti una serie di domande volte alla valutazione della qualità dei rapporti esistenti tra le diverse figure professionali presenti in azienda in termini di comunicazione e confronto. A tal fine si è optato per predisporre uno schema organizzativo dei quesiti suddiviso per settori in maniera tale da poter raccogliere pareri e opinioni da parte di ciascuna figura professionale interna all’azienda.
Ognuna di queste figure, intervistate singolarmente, ha quindi modo di esprimere la propria opinione riguardo alcuni aspetti della gestione aziendale inerente alla propria attività. Si tratta quindi di un approccio differente rispetto a quelli previsti per i precedenti capitoli di Gea.vite®: in questo caso infatti le risposte non vengono fornite da una singola figura ma da più figure professionali, ciascuna specializzata per un settore, dalle quali possono quindi emergere punti di vista diversi, nonché eventuali spunti per il miglioramento in termini di comunicazione e confronto.
E’ importante tuttavia considerare che le risposte devono essere attribuite con ottica il più possibile obiettiva, tenendo in considerazione che il fine ultimo di questo tipo di indagine risulta totalmente vanificato qualora esso non verta esclusivamente a un approccio costruttivo e volendo fornire un contributo fattivo alla risoluzione di eventuali problemi presenti in azienda.
Modalità di approccio Gea.vite® (www.geavite.it)
Il Capitolo 11 - “Rosa: Rapporti organizzativi e struttura aziendale” del Protocollo Gea.vite® propone diversi quesiti, corredati, all’interno del Protocollo, da specifiche trattazioni e indicazioni, nonché da immagini esplicative e bibliografia per ulteriori approfondimenti.
Come già descritto in precedenza le 22 domande proposte vengono suddivise per ambito produttivo, dal momento che si presuppone che le risposte vengano date singolarmente e separatamente dai diversi componenti dello staff aziendale.
Essi sono stati di conseguenza così ripartiti:
• quesiti rivolti al responsabile di campagna (Agronomo) – totale 5 quesiti;
• quesiti rivolti al responsabile di cantina (Enologo) – totale 5 quesiti;
• quesiti rivolti a colui/coloro che si occupano della Direzione aziendale – totale 5 quesiti;
• quesiti rivolti al responsabile commerciale – totale 4 quesiti;
• quesiti rivolti alla Proprietà – totale 3 quesiti.
Per semplicità viene comunque riportato in coda al titolo della specifica domanda la figura di riferimento a cui proporre la domanda stessa.
Come già descritto per i precedenti Capitoli del Protocollo, all’interno delle passate pubblicazioni di AgroNotizie, l’Azienda può accedere alla compilazione del questionario previo ottenimento delle credenziali necessarie per l’ingresso al sito www.geavite.it; ciascun quesito prevede diverse possibilità di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e, per ciascun punteggio, vengono codificate le motivazioni di tale attribuzione.
In questo caso l’integrazione della sezione “Note” risulta di fondamentale importanza dal momento che, pur trattandosi di una valutazione quanto più oggettiva possibile, non è evitabile in questo caso una, seppur minima, influenza della opinione personale dell’intervistato. Le Note rappresentano di conseguenza un utile strumento per poter meglio comunicare la propria opinione, giustificando eventuali critiche e proponendo soluzioni migliorative.
A livello esemplificativo si riportano due esempi:
In ogni caso consiglia l’applicazione del Protocollo per più anni successivi; ciò permette di identificare eventuali punti critici e di agire per il loro miglioramento, nonché di valutare l’eventuale impatto positivo delle misure adottate.
Al termine della compilazione del questionario on-line, all’Azienda viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.
Come descritto per i precedenti capitoli presentati nelle uscite di AgroNotizie, anche per quest’ultimo i punteggi vengono riassunti in due indici: EQ (Efficienza e qualità) e BIOPASS (Biodiversità, paesaggio, ambiente, sostenibilità sociale), espressi come percentuale del massimo potenzialmente conseguibile. La tematica presa in analisi da questo capitolo presuppone generalmente un maggior peso dell’indice EQ dato che, in linea di massima, i riscontri ottenibili tramite questa tipologia di valutazione possono avere ripercussioni principalmente da un punto di vista di qualità dell’efficienza aziendale, seppur non mancano risvolti anche in termini di sostenibilità aziendale, intesa nella sua completa accezione (economica, ambientale, sociale).
Ciò permette una chiara quantificazione del miglioramento nel tempo e consente di conseguenza di poter comunicare in maniera consapevole tale miglioramento, sulla base di un’effettiva variazione della valutazione numerica anno per anno.
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Fonte: Sata Studio Agronomico