Il 2014 è stato un anno positivo per il Consorzio La Trentina, con un conferimento complessivo di mele  di circa 60 mila tonnellate (+15% rispetto alla stagione 2013). Ottima anche la qualità del prodotto.

Il Consorzio conta circa 1.300 aziende presenti sul territorio trentino. Fra le varietà coltivate, le più conosciute sono Golden Delicious, Granny Smith, Gala, Red Delicious e Fuji. La frutta a marchio La Trentina viene distribuita principalmente sul territorio nazionale, anche se raggiunge oltre 40 Paesi tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

Per approfondire alcuni temi importanti per il mondo dell'ortofrutta - e della melicoltura in particolare - abbiamo intervistato Simone Pilati, direttore generale di La Trentina.

Qual è la situazione produttiva e commerciale della mela oggi?
"I soci del Consorzio La Trentina hanno conferito per l'anno 2014 oltre 60 mila tonnellate di mele, in aumento rispetto alla stagione precedente. Anche la qualità del prodotto è molto alta grazie alle condizioni climatiche che hanno permesso uno sviluppo adeguato della pianta e dei suoi frutti. In modo particolare abbiamo avuto un bel colore, una buona pezzatura, ottimo sapore, caratteristiche adatte alla frigoconservazione ed alla catena del freddo. Tutte caratteristiche perfette per raggiungere e bene il consumatore finale. 
Da segnalare come in tutta Europa c'è stata una elevata produzione che ha appesantito l'intero mercato. Visto il calo dei consumi e le difficoltà a vendere in certi mercati (vedi embargo russo) ci sono state minori possibilità di cessione e bassi prezzi di vendita. In generale possiamo dire che ci sono state forte tensioni. Noi come Consorzio La Trentina siamo comunque riusciti a vendere bene il nostro prodotto e ad oggi il nostro decumulo è assolutamente nella norma. Crediamo che a fine febbraio le giacenze di prodotto nei magazzini si assesteranno a quelle degli altri anni e in linea con quanto previsto". 


Quali sono le iniziative da mettere in campo per un export competitivo?
"L'export è sicuramente un elemento molto importante oggi. Da decifrare rimangono gli effetti del blocco russo sulle esportazioni: si prevede un rimescolamento dello 'scacchiere' dell’import/export globale di mele, con il modificarsi di diversi canali consolidati. Credo che comunque per noi sia stato strategico il riconoscimento nel mondo delle mele a marchio "La Trentina" che individua qualità, trasparenza e competenza. Marchio che ha permesso di creare valore e di fare affermare le nostre mele. La commercializzazione avverrà sui 12 mesi dell’anno e la strategia distributiva continuerà a puntare sulla diversificazione dei canali commerciali e dei loro gusti facendo leva sull’ampio raggio di azione del Consorzio".

Cosa ci si aspetta per il futuro?
"Noi ci troviamo nel distretto melicolo migliore d’Europa che, grazie alla vocazione del proprio territorio e ai continui investimenti produttivi, offre mele di altissima qualità per 12 mesi all’anno contando su un ottimo servizio. Stiamo assistendo ad un incremento produttivo di mele in diverse parti dell’Europa, con nuove zone che offrono le loro mele. Il nostro distretto dovrà continuare a caratterizzarsi come il più innovativo, allargando la propria zona di copertura commerciale, creando collaborazioni e rete tra le aziende operanti per affrontare con successo mercati sempre più complessi e lontani".