“La sanità dell’uva appare buona - ha aggiunto Rabboni - e, dopo mesi terribili, la situazione meteo sembra migliorata: se l’andamento medio sarà caratterizzato da giornate soleggiate, senza precipitazioni significative e con un’elevata escursione termica, sarà favorita la qualità delle uve e quindi del prodotto finale”. Per quanto riguarda il calo del grado alcolico ormai certo, l’assessore rassicura: “Ci sono gli strumenti adeguati per gestirlo: la delibera della giunta regionale ha autorizzato l’arricchimento per un massimo di 1.5% vol. e sono state accolte le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0.5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc”.
Tiberio Rabboni, assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna
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Produzione inferiore (-10%), ma l’Emilia-Romagna resta seconda produttrice dopo il Veneto
La produzione sarà inferiore rispetto all’anno precedente: “Assoenologi stima 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti, con un calo del 10% per l’Emilia-Romagna, ma siamo allineati con i dati degli ultimi 5-6 anni - ha rassicurato l’assessore -. La nostra Regione si conferma al secondo posto tra le più produttive, dopo il Veneto. Nel resto d’Italia il calo previsto è del 7%, con punte più alte in alcune Regioni del Nord e del Sud, mentre sarà più stabile al Centro”.
La vendemmia 2014 in Romagna
In Romagna la vendemmia è iniziata nel’ultima decade di agosto con le uve precoci “base spumante” (Pinot bianco e Chardonnay) che, a causa dell’abbondante disponibilità idrica, hanno evidenziato grappoli molto compatti e spesso con rottura di acini.
Diversa la situazione per i vitigni storici della Romagna: per il Trebbiano e l’Albana è previsto un ulteriore slittamento del grosso della raccolta intorno al 20-25 di settembre. Lo stato sanitario dei grappoli è abbastanza buono, ottimo invece per il Pignoletto. Per il Sangiovese, che presenta grappoli in genere di elevate dimensioni e ben nutriti, i conferimenti inizieranno a fine settembre.
Mercati: +10% l’export del vino romagnolo nel 2013
Sono buone le prospettive del vino romagnolo anche per quanto riguarda i mercati. “Il valore delle esportazioni nel 2013 – ha ricordato Rabboni – è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all’anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008-2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60%: traguardi importanti che sono anche il risultato delle politiche di sostegno della Regione”.
Biennio 2014-2015: in arrivo 50 milioni di euro
"Avremo 50 milioni di euro nel biennio 2014-2015 grazie all’Ocm vino - ha affermato l'assessore - e il 29 settembre scadrà un bando che stanzia 3.8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione". Queste risorse si vanno ad aggiungere ai 200 milioni di euro del periodo 2008-2013 usate per investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri.
Vino e territorio
"Dei nostri vini è importante sottolineare il rapporto con il territorio: è fondamentale - ha rimarcato Rabboni - renderlo riconoscibile dal consumatore per valorizzare al meglio i nostri prodotti. Per questo abbiamo sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali. Si è concluso - ha continuato l'assessore - l'iter di revisione della Igt Emilia che ha consentito di limitare l'elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Mantova e Cremona. Per quanto riguarda la Doc Pignoletto - ha concluso Rabboni - è stata approvata la proposta del disciplinare che ne consentirà l'estensione alla provincia di Ravenna, oltre che Modena e Bologna, legando così il vino al territorio".
L'assessore Rabboni e Daniele Longanesi davanti alla quercia da dove è stato recuperato e salvato l'antico vitigno uva Longanesi
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Fonte: Agronotizie