Ne è certo Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio Vog che, a conclusione della edizione 2013 di Prognosfruit (l’appuntamento annuale dedicato alle stime di raccolta svoltosi a Praga dall’8 al 10 agosto) commenta con fiducia i dati emersi dall’incontro.
“Nel 2012 avevamo assistito a un calo della produzione europea di mele pari al 9% con picchi che, nel caso della Francia, avevano raggiunto anche il meno 30% - spiega Dichgans - La produzione europea si è attestata sotto la soglia delle 10 milioni di tonnellate, e dunque lontana dalla capacità produttiva reale. Per il 2013 si prevede il ritorno a un volume lordo “in pianta” di 10,8 milioni di tonnellate, con tutte le zone produttive dell’Europa occidentale che ritornano a un raccolto normale, anche se con calibri inferiori alla stagione passata. La Polonia raggiunge per la seconda volta una produzione oltre i 3 milioni di tonnellate, e si conferma primo produttore nell’Europa a 27”.
Direttore, prima di parlare della stagione alle porte, può tracciare un bilancio della stagione 2012/13?
I prezzi hanno iniziato a lievitare già nei primi mesi autunnali, quando gli operatori sul mercato si sono resi conto della minore offerta in tanti bacini produttivi importanti, come quelli di alcune zone di Francia e Italia. Nonostante la lievitazione dei prezzi, il consumo di mele si è rilevato molto costante in quasi tutti i Paesi europei, con una reazione solo marginalmente negativa in Italia.
Mese dopo mese, il nostro gruppo ha realizzato volumi di vendita paragonabili alla stagione precedente, nonostante un raccolto inferiore di circa il 15%. La stagione è finita in anticipo ma abbiamo cercato di dare sempre la priorità alla nostra clientela storica e ai mercati strategici. A fine stagione, il bilancio commerciale è positivo. Purtroppo questo non vale in egual misura per tutti i produttori, specialmente in quelle aree colpite gravemente dalle gelate primaverili.
In dettaglio: quali le previsioni per il raccolto in Alto Adige?
Per l’Alto Adige le stime “in pianta” parlano di 1.050.000 tonnellate, con un aumento di +10,7%. Siamo comunque lontani da un ritorno a un raccolto “pieno” come nel 2009 o nel 2011. Dopo una fioritura abbondante in primavera, l’andamento climatico umido e piovoso ha portato ad una carica delle piante nella media, ma con alcune varietà come Red Delicious che hanno sofferto di più a causa di una scarsa allegagione. I calibri sono di norma più piccoli rispetto al 2012.
Dobbiamo far presente che dalla stima del raccolto “in pianta” andranno dedotte le perdite sostanziose subite a causa delle grandinate di metà luglio. Tirando le somme, i quantitativi da immagazzinare sono di poco superiori al raccolto 2012.
Cosa possiamo aspettarci in merito alla evoluzione dei prezzi?
Con un ritorno del raccolto europeo a volumi “normali”, anche i prezzi torneranno in linea per favorire un decumulo normale dei maggiori volumi. Vedo però prezzi fermi ancora per tutta la fine dell’estate e i primi mesi autunnali. Infatti, le primissime Gala – arrivate sui mercati in ritardo di quasi dieci giorni - hanno trovato una domanda subito molto attiva, sia a livello nazionale che in esportazione. Una ragione importante è la fine anticipata delle Golden del raccolto precedente e un’offerta di mele d’oltremare giunta oramai agli sgoccioli.
Nuovi mercati ed export: cosa ci dobbiamo aspettare dal 2013?
Il mercato italiano nel 2012/2013 ha assorbito il 40% delle nostre vendite. Nonostante il raccolto minore, abbiamo difeso la quota destinata alla grande distribuzione e altrettanto cercheremo di fare nella nuova stagione. La Germania - nostro secondo mercato - ci offre interessanti opportunità soprattutto per la seconda metà della stagione, visto il raccolto in diminuzione del 17%, uno dei più bassi degli ultimi anni. Anche i mercati nordeuropei e scandinavi dovrebbero offrire nuove chance, grazie alla maggiore disponibilità dei calibri preferiti nel Nord.
Per quel che riguarda le nuove destinazioni, guardiamo con estremo interesse ai Paesi del bacino del Mediterraneo e del Nord Africa, dove siamo cresciuti molto in questi ultimi anni. In Spagna, invece, dopo aver aumentato ancora le vendite nel 2012/2013, l’obiettivo è consolidare la nostra quota e lavorare sempre di più sulla qualità e distribuzione della nostra marca.
Come procede il programma di rinnovamento varietale del Vog?
Con una superficie stabile intorno ai 10.000 ettari, l’obiettivo del consorzio non è di aumentare il livello quantitativo, bensì qualitativo della nostra offerta. Gli assi principali sono il rinnovo clonale delle varietà classiche come Royal Gala o Red Delicious e l’investimento in nuove varietà di mele dalle caratteristiche organolettiche eccezionali e differenti.
In questo contesto, le nostre ultime due novità presentate sul mercato italiano sono Kanzi® e Jazz®: tutte e due le mele sono - guarda caso - un incrocio di Gala e Braeburn, anche se le caratteristiche sono ben distinte. Il nostro raccolto è in crescita, e potremo intensificare nel 2013/2014 il lavoro di distribuzione sul territorio nazionale ed europeo di queste due tipologie. Inoltre, abbiamo messo a dimora le prime piante di una promettente varietà: sto parlando di Scilate, commercializzata assieme ad Enza sotto il nome Envy®, che offre qualità organolettiche eccezionali e della quale presto si inizierà a parlare.
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Fonte: Vog