Inaugurate le nuove strutture del Cav - Centro attività vivaistiche nella giornata di mercoledì 15 dicembre 2010.
Il nuovo edificio e le nuove serre permetteranno di completare il progetto cominciato nel 2000 con la creazione dei laboratori di analisi. Lo scopo è quello di riconvertire il polo scientifico di Tebano e di arricchire l'offerta e la competenza del Centro nell'ambito della certificazione fitosanitaria.
"Quanto oggi raggiunto dimostra come la coesione paghi - afferma Carlo Dalmonte presidente del Cav - e che il gioco di squadra, che in questo progetto abbiamo avuto, permetta di dare valore agli investimenti fatti. Deve essere anche un segnale positivo per il futuro. Un plauso va a tutti i miei collaboratori che hanno permesso, grazie al loro sforzo, di far diventare il Cav un punto di riferimento per la certificazione fitosanitaria nazionale ed internazionale".
"Abbiamo cercato con questo progetto di creare qualche cosa di molto innovativo - dice Roberto Savini direttore del Cav e Assessore all'agricoltura e all'ambiente del Comune di Faenza - con l'ambizione di far diventare il Cav il più importante centro di moltiplicazione. Oggi possiamo sicuramente dire che grazie a quanto inaugurato oggi e grazie a quanto stà per arrivare (macchina per il fingerprinting o per l'indagine dell'appartenza di una molecola di Dna ad un individuo o pianta) il Cav diventa il più grande centro di moltiplicazione in Italia e tra i più importanti in Europa. Oggi si chiude sicuramente il cerchio iniziato circa dieci anni fa e grazie a questo progetto di filera possiamo sicuramente dire che il nostro territorio acquisisce grande valore e qualità".
Il Cav è una cooperativa di vivaisti che dal 1982 ha come obiettivo il raggiungimento della massima qualità del materiale vivaistico. Fornisce servizi di conservazione delle piante di categoria pre-base, analisi, controllo e produzione di piante di categoria base per i propri associati e per clienti esterni, il tutto nell'ambito del sistema di certificazione nazionale. La sfera operativa riguarda il settore delle piante da frutto, della fragola, dell'olivo, della vite, degli agrumi e delle piante orticole. L'intero processo, in ottemperanza alle leggi nazionali, permette la produzione di piante certificate geneticamente e sanitariamente sotto la supervisione del Servizio Fitosanitario bubblico.
"Credo che quando nel 2006 abbiamo presentato questo progetto - spiega Libero Asioli assessore alle Politiche Agro-Alimentari e Turismo della Provincia di Ravenna - siamo stati lungimiranti nel prevedere la necessità di creare un gruppo di lavoro in filiera con queste caratteristiche in modo da raggiungere altissimi livelli di eccelenza, valore, professionalità e competitività. Penso che in questo modo si possano creare sinergie positive allo scopo di intraprendere una giusta strada verso lo sviluppo".
"L'evento a cui stiamo partecipando è importante non solo per il Cav e per le aziende direttamente coinvolte - commenta Tiberio Rabboni Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna - ma anche per tutto il settore agricolo e ortofrutticolo, in quanto rappresenta un segnale di vitalità e permette di guardare al futuro con grande fiducia.
E' importante dire che l'agricoltura stà reagendo in modo migliore, rispetto agli altri settori, alla crisi economica che stiamo affrontando. In Emilia-Romagna nel 2010 la Plv è cresciuta del 5% e l'export dei prodotti agroalimentari ha segnato un incremento del 10%. Questo significa che il settore si stà profondamente impegnando e che la qualità dei nostri prodotti e dei nostri sforzi ci permette di crearci opportunità importanti. Sicuramente la redditività non è però equiparabile all'impegno profuso. Per poter raggiungere questo obiettivo dobbiamo quindi mettere ordine ai rapporti all'interno delle filiere e creare una condivisione di intenti ed una aggregazione di sforzi. Direi che il Cav ha fatto la scelta giusta quando ha deciso di creare questo progetto in linea con le attuali richieste del mercato".