La produzione di macchine è "essenziale?"
Un blocco che, tra l'altro, ha coinvolto in modo particolarmente significativo Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, regioni trainanti per il comparto e nelle quali si concentra buona parte dell'offerta e della domanda di mezzi agricoli.
AAA aiuti cercasi
Se l'anno è partito male ed è proseguito peggio, anche le previsioni a breve termine non sono incoraggianti. Certo, non vogliamo spingere la fantasia ad immaginare qualcosa di peggio di una pandemia ma, l'incertezza dei mercati accompagnerà il comparto della meccanica agricola italiana nei mesi a venire.Per tamponare gli effeti che la generale situazione economica si prevede avrà sulla capacità delle imprese agricole nel mettere in campo investimenti, "serviranno iniziative specifiche a sostegno degli investimenti in macchine e tecnologie per l'agricoltura" scrive FederUnacoma. Iniziative che dovranno rinforzare l'aiuto offerto dalle misure previste dalla nuova Sabatini, dal credito di imposta e dal bando Isi Agricoltura 2019-2020.
Semestre da dimenticare
Andando a leggere i numeri elaborati da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Mit, viene da pensare che peggio di così non si possa fare e, in effetti, ce lo auguriamo.I primi sei mesi del 2020 vedono infatti un crollo nelle vendite di trattrici del 18% (8.222 mezzi registrati contro 10.024 dello stesso periodo 2019) accompagnato da un generale calo anche di trattrici con pianale di carico (-11,5% con 247 macchine), mietitrebbie (-10,2%, a fronte di 141 unità) e rimorchi (-22,6% con 3.416 unità) per i quali il mese peggiore è stato aprile con un calo sul 2019 del 51,4%.
Non hanno retto al colpo nemmeno sollevatori telescopici (a fine 2019 avevano un dato di vendita in positivo di 23,5%) che pure hanno regsitrato un calo, seppur più contenuto, del 5% sul primo semestre 2019 con 408 macchine immatricolate.
Apice del crollo, il mese di marzo che ha fatto registrare una contrazione del mercato del 34.4% su marzo 2019. In legggera risalita ad aprile il calo si è fermato ad un -23,3% per risalire leggermente a maggio con -24,7% nonostante l'allentamento del lockdown e l'avvio della cosiddetta Fase 2. L'onda lunga del Covid-19 si è sentita anche a giugno che, pur segnato da una lenta ripresa delle vendite, ha chiuso in negativo di 14,4 punti percentuali su giugno 2019.