Vorrei ma non posso. Questa in estrema sintesi la situazione che sembra vivere il nostro paese nei confronti delle tecnologie all'avanguardia che l’industria della meccanica agricola nazionale produce - alte prestazioni, ampia gamma, sofisticati sistemi digitali per il controllo e la gestione scientifica delle operazioni colturali - e che trovano terreno fertile sui mercati esteri ma non riescono a radicare nelle nostre imprese del settore primario che non sono in condizioni di acquistarle.
 

È tutto loro quello che luccica

Questa situazione paradossale è stata descritta da Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma in occasione dell’assemblea generale tenutasi all'interno di Fico a fine giugno. Una situazione che nasce - secondo l'analisi della Federazione - da una perdita di redditività delle imprese agricole che ne riduce drasticamente la possibilità d’investimento con effetti negativi sulla redditività e sul rilancio della meccanizzazione agricola italiana.
 
Un momento dell'Assemblea generale FederUnacoma 2018 interna a Fico
Un momento dell'Assemblea generale FederUnacoma 2018 a Fico
 
"I risultati economici dell’agricoltura - chiarisce l'associazione dei costruttori italiani di macchine per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica - possono essere migliorati con tecnologie innovative, sistemi di coltivazione sostenibile e principi di economia circolare capaci di garantire produzioni a più alto valore aggiunto". E l'allargamento della forbice tra costi e redditi - in crescita secondo l'Istat dal 2005 - causa una netta riduzione dei margini economici per le imprese, limitandone la possibilità d’investimento per l’acquisto di mezzi meccanici e tecnologie di nuova generazione i cui costi, tra l'altro, hanno subito rincari a causa dell'adeguamento agli obblighi imposti dalle normative comunitarie.

Ne consegue un sempre più massiccio ricorso al mercato dell’usato che però - emerge dall'incontro - porta alla caduta competitiva delle nostre aziende in quanto a dotazione tecnologica.
 

Una via d'uscita

Dall'analisi svolta nell'ambito del tavolo di lavoro istituito durante il dibattito “una nuova agenda per la meccanizzazione agricola: l’analisi economica, la proposta politica” interno all'assemblea e forte del contributo degli economisti Francesco Marangon, ordinario di Economia agricola all’Università di Udine, e di Andrea Segrè, ordinario di Economia agricola all’Università di Bologna, la modalità per rilanciare la redditività del comparto agricolo sul medio-lungo periodo sembra richiedere precise condizioni.

Si parte dalla valorizzazione del bene terra con l’impiego di tecnologie innovative ma non senza ricorrere a risorse umane tecnicamente preparate per - come emerso dal dibattito - "accrescere il valore aggiunto delle produzioni, soprattutto introducendo principi di sostenibilità e di economia circolare così da superare il limite rappresentato dalla dimensione ridotta delle imprese agricole".    
 
Ciò sposterebbe la valutazione di un’impresa dal fattore dimensionale - che rimane limitante per le economie di scala - a quello del risultato economico aumentato in virtù del maggiore valore aggiunto delle produzioni.

"Su queste basi - ha commentato Malavolti al termine del dibattito - la Federazione inizierà a costruire una propria agenda da presentare ai soggetti politici in sede nazionale e comunitaria e lo farà in continuità con le iniziative già assunte in questi anni con il supporto del Consiglio Generale" rinnovato nel corso dell'assemblea generale.
 

Le nuove cariche elettive di FederUnacoma

Entrano a far parte del Consiglio Generale, così come previsto dallo Statuto:
  • Liliana Carraro (Antonio Carraro),
  • Augusto Gallignani (Sigma4),
  • Maria Teresa Maschio (Mascar),
  • Andrea Merlo (Merlo),
  • Giovanni Montorsi (Arag),
  • Lorenzo Peruzzo  (Peruzzo),  
  • Giorgio Zonta (Rima).
Nuovo presidente di Assomase - e quindi vice presidente FederUnacoma - è Marco Mazzaferri (Laverda/Agco Italia), che ha individuato in Domenico Misuraca (BCS) il proprio vice.

Rimangono in carica i presidenti delle altre associazioni di settore - e quindi vice presidenti della Federazione - Manlio Martilli (Argo Tractors) presidente Assotrattori, Franco Novello (Stiga) presidente Comagarden, Pier Giorgio Salvarani (Salvarani) presidente Comacomp e Lorenzo Selvatici (Selvatici) presidente Assomao.

Il rinnovo anche degli altri organi della Federazione vede come Probiviri Federico Bonoli, Omero Cornia, Germano Facchetti, Giuseppe Loppoli, Luca Menicucci e Giorgio Zecchini; come Revisori Contabili Maria Caterina Ferrari, Francesco Puglianiello e Roberto Ranalli.

Eletti, infine, i consigli delle associazioni di settore.
Per Assomase, Giampaolo Barbieri (Barbieri), Daniele Fraron (Evergreen) e Fernando Novello (Fort).

Per Assomao, Federica Ambrosi (Ferri), Angelo Bellon (Bellon), Eleonora Benassi (Kverneland Group), Marco Cicoria (Cicoria), Jacopo Fratus De Balestrini (Irrimec), Maria Teresa Maschio (Mascar), Pier Silvio Mayer (Sovema), Marco Toselli (Toselli).

Per Assotrattori, Giampaolo Belloto (Carraro Agritalia), Andrea Caron (Caron), Liliana Carraro (Antonio Carraro) e Andrea Merlo (Merlo).

Per Comacomp Michele Bertoloni (BBM), Nino De Giglio (Koheler Lombardini), Mario Ferrari (Bondioli & Pavesi), Fausto Mezzali (76 Industrial Graphics Evolution), Andrea Montorsi (Arag) e Sara Raddrizzani (Adr).

Per Comagarden, Alessio Ferrari (Gianni Ferrari), Simone Ghirardi (Ama) e Alberto Pezzolato (Pezzolato).