I 'PowerLift', i telescopici Landini, per ora sono pochi modelli. Si collocano però ai vertici del settore per contenuti tecnici e prestazioni. Vantano inoltre soluzioni costruttive e filosofie progettuali del tutto originali

 

All inclusive. In italiano 'tutto incluso'. Un concetto ormai sempre più diffuso in ogni ambito commerciale e rappresentativo di un'offerta capace di abbracciare tutte le singole esigenze del cliente finale in modo da agevolarne le attività, sia a livello di svago sia in termini lavorativi. Da tale tendenza non poteva ovviamente essere avulso il mondo agricolo, settore tradizionalmente caratterizzato da una molteplicità di impegni operativi difficilmente conciliabili tra di loro e, di conseguenza, quasi mai approciabili con una singola macchina che racchiuda in sé tutte le risposte funzionali necessarie al corretto svolgimento di tali attività.

Proprio al superamento di tali limiti hanno in effetti guardato i tecnici Landini al momento di progettare e di sviluppare un nuovo modello in grado sia di espletare tutte le principali lavorazioni in campo aperto, sia di affrontare con successo le operazioni di movimentazione aziendale e le applicazioni in ambito zootecnico, impegno che si è tradotto nella creazione di un vero e proprio connubio tra un trattore tradizionale e un sollevatore telescopico di ultima generazione. A testimonianza di ciò 'PowerLift', questo il nome della macchina, risulta infatti equipaggiato con un motore SisuPower a quattro cilindri, da quattro litri e 400 di cubatura, capace di erogare fino a 150 cavalli, taratura di potenza superiore quindi alle medie proposte dai sollevatori agricoli di pari prestazioni.

Omologato stage 3A, il propulsore opera attraverso un'unità di sovralimentazione di tipo turbo aftercooler abbinata a un sistema di iniezione gestito elettronicamente, soluzioni che, nel loro insieme, assicurano curve di coppia particolarmente generose, senza che ciò vada però a impattare negativamente sui consumi di carburante, mentre al mantenimento della perfetta efficienza è invece preposta un'apposita ventola di raffreddamento controllata idraulicamente che offre la possibilità di invertire il flusso di aria in modo tale da garantire anche la pulizia delle griglie di aspirazione senza dover arrestare le attività in corso per intervenire manualmente.

Ne deriva quindi una macchina capace di proporsi in termini di grande versatilità, obiettivo raggiunto anche grazie alla presenza di una trasmissione, denominata 'Evt', realizzata attraverso l'affiancamento di un gruppo idrostatico con un cambio powershift a tre stadi. Ciò assicura quindi agli operatori la possibilità di disporre di un numero infinito di velocità, avendo sempre e comunque la certezza di poter contare su un elevato rendimento meccanico garantito dai tre range di lavoro specifici, il primo compreso tra zero e otto all'ora dedicato alle lavorazioni in campo aperto, il secondo tra zero e 20 all'ora asservito alle applicazioni superfi ciali e alle movimentazioni aziendali, il terzo tra zero e 40 all'ora orientato ai trasporti su strada con rimorchio al seguito. In quest'ultimo ambito e per motivi di sicurezza solo le ruote anteriori risultano direzionali, a differenza di quanto avviene invece durante le attività in campo o in azienda dove il 'PowerLift' può contare su un sistema di sterzo integrale a quattro funzioni anziché a tre come previsto sulla maggior parte dei sollevatori. (...)

 

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Tratto da Macchine Trattori - Maggio 2009

in collaborazione con Editoriale Orsa Maggiore