Continuando ad analizzare i rischi legati all'utilizzo di sostanze o miscele di sostanze chimiche sui luoghi di lavoro, ecco un ulteriore approfondimento sulla normativa di settore relativa ai prodotti più usati nel comparto agricolo.

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La seconda categoria di sostanze analizzate è, infatti, quella dei Presidi Medico Chirurgici (Pmc) e dei fertilizzanti. Al pari dei biocidi e dei fitosanitari, anche queste tipologie di sostanze sono separatamente disciplinate tanto dal legislatore europeo che da quello nazionale, a fronte della potenziale pericolosità per la salute e per l'ambiente che ne deriva.

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I Pmc sono tutti quei prodotti chimici che hanno funzione di disinfettanti, battericidi, insetticidi, insetto repellenti, topicidi o ratticidi per uso domestico e civile. Attenzione deve essere posta a fronte della sovrapposizione di questi prodotti alla categoria già trattata dei biocidi. Infatti, qualora il principio attivo contenuto faccia parte dell'elenco europeo dei principi attivi approvati, il prodotto deve essere considerato un biocida a tutti gli effetti e, quindi, deve essere regolato dalla relativa disciplina europea; diversamente, è sottoposto alla normativa nazionale sui Presidi Medico Chirurgici.

 

La disciplina nazionale oggi ancora in vigore è contenuta nel DPR 392/1998, che definisce le regole e il procedimento di autorizzazione dei Pmc affinché possano essere legalmente immessi sul mercato. L'obiettivo di questa regolamentazione così stringente è sempre quello di garantire il controllo da parte delle autorità competenti su prodotti chimici pericolosi potenzialmente nocivi per la salute e per l'ambiente.

 

La normativa europea di riferimento per i fertilizzanti è invece il Regolamento UE 2019/1009 di recente adozione, che fissa i criteri comunitari per l'immissione in commercio e che armonizza la disciplina di alcuni settori (concimi organici, concimi organico minerali, biostimolanti e affini). La legge regola nello specifico i limiti sui contaminanti che i fertilizzanti possono contenere, i criteri di sicurezza per la loro circolazione, i requisiti di qualità e le regole obbligatorie da apporre sulle etichette.

 

Oltre alla normativa europea, in Italia è vigente il D.Lgs. n. 75/2010 in materia di fertilizzanti, il quale prescrive ulteriori condizioni ai fini di una corretta immissione sul mercato e di una migliore tracciabilità di tali prodotti. Una di queste è l'inserimento dei fertilizzanti all'interno del Registro dei Fertilizzanti previsto all'articolo 8 del Decreto citato.

 

In conclusione, si sottolinea come l'insieme delle prescrizioni e delle regole di cautela contenute nelle leggi di riferimento sia di grande importanza; soprattutto in settori in cui si fa un uso diffuso di prodotti chimici, la normativa di riferimento deve essere ben conosciuta poiché posta a presidio di interessi fondamentali quali la tutela della salute umana e la salvaguardia dell'ambiente.

 

A cura di Rebecca Caporali dello Studio legale Landilex


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