È crisi da insufficiente produzione per l'olio extra vergine d'oliva. Colpa della disastrosa campagna olearia 2022, su cui hanno inciso siccità ed episodi di meteo estremo, e dei rincari della materia prima. Ma non solo: si teme che la prossima campagna possa essere ancora non delle più felici a causa della perdurante siccità in Spagna. A denunciare le criticità del settore è Assitol, l'Associazione Italiana dell'Industria Olearia aderente a Federalimentare e Confindustria, che già lo scorso autunno aveva preannunciato le difficoltà del comparto. E che lancia un appello alla filiera e alla grande distribuzione: è il momento di evitare azioni promozionali e sconti per prevenire fenomeni di accaparramento con conseguente esaurimento anticipato delle scorte.
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"Sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna - spiega Andrea Carrassi, direttore generale dell'Associazione - a causa della scarsa produzione, il nostro settore rischia di non avere a disposizione la quantità di extra vergine sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi".
L'Italia nella campagna olivicolo olearia 2022 aveva registrato un pesante calo produttivo, pari al 30% in meno di olio. A pesare sui mercati, tuttavia, è stata soprattutto la situazione della Spagna, primo produttore mondiale di olio d'oliva, che ha visto dimezzare i propri quantitativi a causa della siccità prolungata, attestandosi sulle 700mila tonnellate.
Una contrazione record che "ha generato l'impennata verso l'alto dei costi della materia prima, cui si sono aggiunti i rincari energetici e quelli del confezionamento" sottolinea Assitol. Il bello è che la disponibilità di olio, sia in Italia che all'estero, è davvero ai minimi termini.
"Per giunta, stando alle prime previsioni sulla prossima campagna, il quadro è destinato a peggiorare, a causa del perdurare della siccità in Spagna e in buona parte del Mediterraneo" scrive Assitol nella nota diramata qualche giorno fa. "Lo scenario - aggiunge - anche in futuro, sarà segnato dalla scarsità di materia prima e da costi di produzione in ascesa, con evidenti ricadute sui consumi".
"La diminuita disponibilità di olio ed i conseguenti rincari non hanno però fermato le vendite promozionali, mettendo così a rischio i già scarsi quantitativi di extravergine a disposizione" ammonisce la nota Assitol.
"In questi mesi l'olio è divenuto un bene prezioso e il ricorso al sottocosto potrebbe anticipare l'esaurimento dei nostri prodotti - stigmatizza il direttore generale di Assitol - Ecco perché ribadiamo l'appello al senso di responsabilità di tutta la filiera, dalla produzione agricola all'industria che rappresentiamo, fino alla grande distribuzione, affinché sia possibile garantire l'olio d'oliva sulle tavole degli italiani".