Di ritorno dalla kermesse berlinese Fruit Logistica, il settore melicolo ha avuto modo di confrontarsi durante il consueto incontro mensile del comitato marketing sull'andamento di mercato dell'ultimo mese e di discutere le previsioni di produzione per l'Emisfero Sud.


I dati restituiscono una situazione molto simile a quella dello scorso mese, con decrescite regolari e scorte decisamente inferiori alla media per molte varietà.

Le scorte totali per le mele da tavola sono a 961.955 tonnellate, le più basse degli ultimi anni.

 

Per la Golden Delicious quasi il 40% del totale raccolto è stato venduto e al primo di febbraio le giacenze erano tra le più basse mai registrate, inferiori a 330.000 tonnellate. Le vendite della Gala sono procedute speditamente in tutte le regioni italiane con giacenze totali attuali inferiori del 33% rispetto a quelle dello scorso anno; per questa varietà si prevede una chiusura della stagione anticipata rispetto allo scorso anno. Buoni livelli di destoccaggio anche per le altre varietà, tra cui spicca la Fuji con vendite nel mese di gennaio che hanno sfiorato le 25.000 tonnellate.

 

Vendite in linea con i piani di decrescita anche per le altre cultivar, sia tradizionali che nuove, per alcune delle quali si iniziano a vedere i segnali di una evoluzione positiva auspicata per la seconda parte della stagione.

 
Così come condiviso lo scorso mese, le vendite d'oltremare fanno registrare ottimi volumi, in modo particolare in Medio Oriente ed in Centro/Sud America; da valutare l'evoluzione del mercato indiano che si attiva proprio in questo periodo della stagione. Se il mercato europeo non sembra essere particolarmente dinamico, buone performance si registrano comunque per la Spagna, che si mostra invece recettiva. Una buona ripresa si nota anche nel mercato italiano.

 
Le notizie che arrivano dall'Emisfero Sud potrebbe essere buone per il comparto italiano delle mele. La produzione per i paesi produttori dell'altro emisfero è prevista in leggero aumento (+5%) e dovrebbe assestarsi ad una quota di poco superiore alle 5 milioni di tonnellate; le previsioni di esportazione sono in crescita rispetto agli scorsi anni, ma con una quota decisamente inferiore di merce destinata al mercato europeo. Questa potrebbe essere una ottima occasione per i produttori italiani di mantenere salde le posizioni in Italia e nel resto d'Europa.


Come già ribadito negli scorsi mesi, sono tanti, gli elementi che stanno influenzando questa stagione commerciale. Le dinamiche dei costi restano preoccupanti, pur con qualche segnale di recupero, ma le previsioni del settore, organizzato e compatto, si sono al momento rivelate corrette.

 

Dopo una prima parte di stagione certamente "faticosa", si può guardare con più ottimismo alla seconda parte della campagna, consapevoli che solo un comparto fortemente strutturato riesce ad attutire meglio gli effetti di una situazione straordinaria e tutelare, per quanto possibile, la remuneratività dei produttori.