La Commissione Europea autorizza 1 miliardo e 200 milioni di aiuti di Stato italiani a favore dei settori dell'Agricoltura, della Silvicoltura, della Pesca e dell'Acquacoltura nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina.
Previste sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o di pagamento, anticipi rimborsabili e riduzione o esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, non oltre il 31 dicembre 2022.
Obiettivo della Commissione Europea è sostenere la liquidità delle aziende e compensare i prezzi elevati dell'energia.
Ok dalla Commissione Europea agli aiuti di Stato italiani all'agricoltura
Via libera dalla Commissione Europea al regime di aiuti di Stato notificato dall'Italia per 1,2 miliardi di euro ai settori di Agricoltura, Pesca, Silvicoltura e Acquacoltura. Gli aiuti rientrano nell'ambito del quadro temporaneo di crisi adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022 e a beneficiarne saranno aziende di tutte le dimensioni, collegate all'ambito agricolo, che hanno subìto un aumento dei prezzi di elettricità, mangimi e carburanti dato dalla guerra in Ucraina e dalle relative sanzioni alla Federazione russa.
In tempi normali, gli aiuti di Stato sono proibiti dalla normativa europea affinché non sia distorta la concorrenza sul mercato unico.
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Le misure per l'Italia
L'Italia è il secondo Paese Ue a ricevere l'approvazione da parte della Commissione di un regime di aiuti di Stato per calmierare gli effetti della guerra sul settore. A precederla è stata solamente la Polonia, il cui regime da 836 milioni di euro è stato approvato lo scorso 19 aprile.
Gli aiuti di Stato italiani verranno concessi tramite sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o di pagamento, anticipi rimborsabili e riduzione o esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, non oltre il 31 dicembre 2022.
Spetterà poi alla Commissione Europea stabilire se prorogare o meno il regime di aiuti oltre tale data, in base agli sviluppi sui mercati dell'energia e alla situazione economica globale, monitorata da essa durante il periodo di applicazione del Piano.
Per quanto riguarda i massimali di aiuti, da non superare, la soglia è fissata a 35mila euro per le aziende attive in agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura, e in un massimo di 400mila euro per le imprese operanti in tutti gli altri settori.
Il quadro temporaneo di crisi
Il faro degli aiuti di Stato è il Piano adottato dalla Commissione Europea il 23 marzo 2022, a un mese dall'inizio della guerra in Ucraina. Piano che prevedeva una serie di aiuti per le aziende colpite dalla crisi, tra cui un sostegno alla liquidità, sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati, ma anche aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell'energia.
Sui prezzi energetici si è voluta lasciare molta flessibilità: se gli aiuti complessivi per beneficiario da un lato non dovrebbero superare il 30% dei costi ammissibili, raggiungendo un massimo di 2 milioni di euro, in caso di perdita di esercizio (quando i costi sono maggiori dei ricavi alla fine dell'anno), gli aiuti di Stato potranno aumentare a 25 milioni di euro e fino a 50 milioni per i settori particolarmente colpiti.
Le altre misure di aiuto
Il Piano del 23 marzo scorso ha messo in campo anche 500 milioni di euro provenienti dal Fondo di Crisi della Pac, la Politica Agricola Comune, di cui 50 milioni sono andati all'Italia, per sostenere tutte quelle attività, collegate al settore agricolo, che hanno subìto danni a causa della guerra.
Tra le altre misure adottate a marzo scorso, anche la deroga temporanea alla condizionalità rafforzata della Pac, che ha permesso di coltivare i terreni lasciati incolti per gli obiettivi sulla biodiversità. Sono 200mila gli ettari in più disponibili ora in Italia per la semina di prodotti oleosi e cereali, fondamentali per un miglioramento della catena di approvvigionamento europea e per la sicurezza alimentare.