Continua a cedere significative posizioni sul mercato all'ingrosso l'olio extravergine di oliva, mentre su quello all'origine si notano riduzioni anche consistenti nelle ultime due settimane in Puglia. Evidentemente, il persistere di riduzioni delle giacenze rilevate nei mesi di aprile, maggio e giugno da Frantoio Italia non solo non sono bastate a ravvivare i prezzi all'origine, ma addirittura vedono un succedersi di due cali dei prezzi in Borsa merci a Bari nelle ultime tre sedute.

Segno, questo, che i prezzi degli oli Evo d'importazione, che pure continuano ad essere decisamente più competitivi in un contesto nel quale il prodotto estero mantiene un'elevata capacità di sostituire quello nazionale di pari qualifica, non bastano più a giustificare questo andamento del mercato, ormai orientato a fiutare il possibile risultato della campagna olivicolo olearia 2021/2022.
 

Borsa merci di Bari, nuovo calo di prezzo per l'Evo

Ieri, 13 luglio 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4% fissandolo a 4,40 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,60 euro sui massimi, registrando così un ulteriore calo di 0,10 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 6 luglio, quando invece i prezzi si erano mantenuti stabili rispetto al 29 giugno. Proprio nell'ultima seduta dello scorso mese si era registrato un vistoso calo di 0,20 euro al chilogrammo sul 22 giugno. In pratica, l'Evo ad un massimo 0,4 % di acidità, dopo il lungo intervallo di stabilità tra il 15 dicembre 2020 ed il 22 giugno scorso, che lo aveva visto sempre attestato sulla forchetta di 4,70-4,90 euro al chilogrammo, ha finito col perdere ben 0,30 euro di valore nelle ultime tre sedute.

Permane invece non quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% tracciato Iso 22005, che con 4,90 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi aveva confermato, fino alla seduta del 22 giugno scorso, i valori della sua prima quotazione di questa campagna commerciale, avvenuta il 4 maggio scorso.

Parimenti si conferma non quotato l'olio Evo con acidità massima dello 0,8%, fissato per l'ultima volta lo scorso 11 maggio a 4,10 euro sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 2 febbraio in poi.

La Commissione olio ha invece rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico stabile sulla precedente seduta a 4,90 euro al chilogrammo sui minimi e 5,10 euro sui massimi e che aveva registrato una perdita di 0,20 euro al chilo nella seduta del 29 giugno scorso, chiudendo una fase di stabilità di prezzo iniziata il 13 aprile 2021 proprio sulla forchetta di valori da 5,10-5-30 euro al chilo.

Stabile l'extravergine Dop Terra di Bari, fissato nuovamente a 4,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi e che risulta sempre sugli stessi valori dal 29 gennaio 2021.
 

Giacenze di Evo in diminuzione da tre mesi

Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 30 giugno 2021 sono pari a 212.702 tonnellate, secondo Frantoio Italia numero 6 pubblicato il 9 luglio scorso. E registrano la terza diminuzione consecutiva, pari al -7,77% su maggio, quando si erano attestate a 230.621 tonnellate, in lieve decelerazione, dato che il calo di maggio su aprile era stato di 20.153 tonnellate (-8%).

La diminuzione complessiva delle giacenze del mese di giugno su maggio - pari a -17.919 tonnellate - è stata determinata in buona parte da una riduzione di scorte di Evo di produzione nazionale di 11.032 tonnellate, calate dalle 110.692 tonnellate di fine maggio alle 99.660 tonnellate di fine giugno (-9,97%), cui si è sommata una flessione più modesta delle giacenze di Evo di importazione Ue (-6,68%) per 6.815 tonnellate.

Si riducono anche le giacenze di olio Evo extracomunitario (-4,56%) ma in quantità esigua - appena 570 tonnellate - e si registra un aumento delle giacenze di Evo blend (+46,69%) incrementatesi di 1.900 tonnellate a fine giugno.

Da fine maggio a fine giugno i mercati nazionali hanno così assorbito un ulteriore consistente quantitativo di olio Evo, consentendo una decisa flessione delle giacenze complessive. Non solo: le 212.702 tonnellate registrate il 30 giugno scorso sono minori del 4,5% rispetto alle 222.650 registratesi il 1° luglio 2020. Nonostante questi elementi di fatto, reali e contingenti, che dovrebbero sostenere i prezzi per un obiettivo restringimento dell'offerta, il mercato all'ingrosso italiano sta reagendo con un calo sensibile dei prezzi del prodotto nazionale, che è probabilmente legato a fattori di natura previsionale sull'esito della prossima campagna come quelli diffusi dall'Usda, e già segnalati da AgroNotizie, peraltro percepiti come reali solo sul lato dell'offerta e non su quello della domanda, pure stimata in crescita.
 

Prezzi all'origine in calo in Puglia

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri sul sito di Ismea e rilevati "franco azienda" ed Iva esclusa dall'istituto tra il 28 giugno ed il 13 luglio, in un raffronto con i prezzi rilevati tra il 21 ed 29 giugno e pubblicati lo scorso 30 giugno da AgroNotizie. Questi valori risultano tutti stabili sulla settimana scorsa, ma non sulle quotazioni di due settimane fa. Si evidenziano cali recenti in tutta la Puglia esclusa Bari, il consolidarsi delle perdite in Calabria, mentre trova conferma la stabilità di lungo periodo in Sicilia.

L'8 luglio scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,25 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente, ma in calo sul 24 giugno (-1,8%), quando era stato fissato a 4,33 euro al chilo. Si tratta solo dell'ultima limatura sul valore dell'Evo in questa piazza, considerato che dal 6 maggio scorso - quando quotava ancora 4,48 euro al chilo - si è registrato un calo complessivo di 0,23 euro al chilogrammo (-5,1%). A Foggia l'Evo da produttore perde sul 18 febbraio, quando era ancora rilevato a 4,60 al chilogrammo, 0,35 euro al chilo (-7,6%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 28 giugno è pari a 4,60 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente. Tale valore medio è il risultato dell'ultimo calo - di 0,05 euro al chilogrammo (-1,1%) rilevato dall'istituto il 17 maggio rispetto alla quotazione del 3 maggio, attestata a 4,65 euro. Le perdite dell'Evo a Bari misurate sul 15 febbraio scorso, quando era rilevato a 4,80 euro al chilogrammo, assommano a euro 0,20 (-4,2%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 8 luglio - risultano tutte stabili sulla settimana precedente, ma in calo vistoso il 1° luglio sul 24 giugno. In particolare, Lecce e Taranto sono ora rilevate ad un prezzo medio da produttore di euro di 4,35 euro al chilogrammo, ben 0,10 euro in meno rispetto all'ultima rilevazione di giugno dell'istituto (-2,2%) che era di 4,45 euro al chilo. Cade così uno degli ultimi prezzi invernali, dato che 4,45 euro al chilogrammo era lo stesso valore di metà febbraio, ripreso dal 15 aprile in avanti, dopo i momentanei rialzi di marzo-aprile.

Stessa parabola tocca anche al prezzo medio di Brindisi sceso a 4,30 euro al chilogrammo il 1° luglio contro i 4,40 della settimana precedente (-2,3%) e quindi stabile l'8 luglio sulla settimana prima. Il prezzo medio da produttore per l'Evo brindisino aveva stazionato su 4,40 euro al chilogrammo dal 15 aprile, ed ha seguito la stessa sorte delle altre due piazze salentine tra febbraio e aprile.

In Calabria, l'8 luglio scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio di 4,30 euro al chilogrammo: stabile sulla settimana precedente e sul 24 giugno scorso, quando si era verificato l'ultimo calo di 0,05 euro al chilo sul 17 giugno. Se sembra essersi fermata la frana dei prezzi del mese passato, resta il fatto che fino ad oggi gli oli calabresi, rispetto al 6 maggio scorso, hanno perso 0,55 euro al chilogrammo (-11,3%); è tanto, ma va considerato che a quella data erano ancora attestati sui prezzi massimi di campagna già spuntati il 25 marzo: 4,85 euro al chilogrammo.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 13 luglio 2021 sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste immutato dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio e il 6 luglio 2021 resta invariato a 5,50 euro al chilogrammo.