È stato approvato il 22 febbraio 2019 in Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto del ministero per le Politiche agricole, di concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze, per l'avvio del Fondo nazionale agrumicolo. Le risorse disponibili sono pari a 10 milioni di euro (6 milioni per il 2019 e 4 milioni per l’anno 2020) e la loro articolazione è frutto del lavoro di concertazione con le parti produttive espresso nel tavolo agrumicolo di novembre 2018. Lo rende noto con una nota stampa il Mipaaft.
Una parte consistente di questi fondi - 8 milioni - serviranno a favorire la conversione varietale necessaria a scongiurare gli effetti nefasti di Tristeza Virus e mal secco.
 
"Abbiamo mantenuto l'impegno preso con tutta la filiera al tavolo agrumicolo. Grazie al lavoro fatto con il Mef e le regioni oggi siamo pronti a far partire le azioni del Fondo nazionale per il settore" ha commentato il sottosegretario Alessandra Pesce, che ha la delega all'ortofrutta. Riguardo agli otto milioni stanziati per la riconversione varietale, ha aggiunto: "Questa azione andrà ulteriormente rafforzata"

“Agiamo sul fronte dei consumi con campagne di comunicazione istituzionale mirate, anche per valorizzare le produzioni agrumicole di eccellenza Dop e Igp. Azioni che si sommano all'autorizzazione di poche settimane fa con la Cina per la spedizione aerea delle nostre arance e che apre possibilità interessanti. Sono passi concreti per dare risposte a un settore prezioso per il sistema agroalimentare nazionale" ha concluso Pesce.
 

Le norme del decreto ministeriale

Il decreto ministeriale prevede tre aree di azione così finanziate:
  • Stanziati 8 milioni di euro per la concessione di contributi per il sostegno al ricambio varietale delle aziende agrumicole danneggiate dal virus Tristeza e del mal secco;
  • Previsti 1,5 milioni di euro per il finanziamento di campagne di comunicazione istituzionale e promozione rivolte ai consumatori per sostenere la competitività e la qualità del settore agrumicolo;
  • Infine sono disponibili 500mila euro per la concessione di contributi per la conoscenza, salvaguardia e sviluppo dei prodotti agrumicoli Dop e Igp.
 

Distretto Agrumi Sicilia: "Segnale positivo"

"Lo schema di decreto del Mipaaft per l'avvio del Fondo nazionale agrumicolo è un segnale positivo di attenzione verso l'intero comparto agrumicolo". E' quanto affermato ieri da Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia.

"Lo stanziamento di 8 milioni a favore del ricambio varietale rappresenta già un investimento a garanzia della qualità delle nostre produzioni. Ritengo, però, che la destinazione di 1,5 milioni per il finanziamento di campagne di comunicazione e promozione e i 500 mila euro per la concessione di contributi per la conoscenza, salvaguardia e sviluppo dei prodotti agrumicoli Dop e Igp siano il vero punto di innovazione del provvedimento" ha aggiunto la Argentati.

"Ormai da anni – dice Argentati - il Distretto Agrumi di Sicilia sostiene l'esigenza di avviare una campagna di comunicazione strutturata in maniera adeguata e destinata al consumatore finale per promuovere la qualità e le virtù organolettiche e salutistiche degli agrumi italiani. Adesso che il governo dimostra di condividere questa esigenza, ci auguriamo che una campagna di comunicazione diversificata sul fresco e sul trasformato sia realizzata con competenza, nei tempi necessari a produrre una comunicazione efficace e ben fatta, promuovendo le peculiarità dei nostri agrumi anche con tecniche innovative di marketing territoriale"
 

Coldiretti Calabria: "Appena 10 milioni"

“Da tempo abbiamo lanciato non solo un grido d'allarme, ma anche fatto proposte concrete chiedendo alla Regione Calabria una stretta convergenza con il ministero delle Politiche agricole, che nei giorni scorsi ha stanziato solo dieci milioni di euro per il rilancio dell'agrumicoltura" ha commentato ieri il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto. Il comparto calabrese è attanagliato dalla crisi di prezzo che colpisce soprattutto le clementine.

Ma Coldiretti Calabria, rivolta a regione Calabria, sottolinea che "Occorre però stare autorevolmente in questo percorso perché significa avere anche il coraggio e la capacità di percorrere strade innovative per individuare un'equa ridistribuzione del valore aggiunto all'interno della filiera e portare il prezzo alla produzione ad un livello equo evitando posizioni dominanti a danno delle componenti più deboli: agrumicoltori, consumatori e di conseguenza i lavoratori".