Al termine dell’incontro, il presidente Emiliano ha affermato: "La Regione Puglia oltre ad investire nella ricerca per continuare a cercare la possibilità di sconfiggere il batterio ed oltre all'attuazione di una strategia che intende realizzare insieme al Governo per accelerare il più possibile nella zona cuscinetto i tagli per limitare e rallentare l'espansione della malattia, intende sostenere il settore dell'olivicoltura pugliese e si pone il problema di come far sopravvivere le imprese e soprattutto i piccoli olivicoltori”.
I piccoli olivicoltori rappresentano una parte importante del fatturato di intere cooperative. Queste avevano iniziato un processo di creazione di una filiera che aveva qualificato le produzioni pugliesi e le aveva avviate lungo il percorso dell’olio extravergine di oliva Igp Puglia.
“Questo processo si è interrotto e noi dobbiamo restituire agli olivicoltori la capacità di resistere agli eventi che si stanno verificando - ha detto ancora Emiliano, che ha aggiunto -. La proposta che oggi mi è stata illustrata dagli onorevoli Fitto e De Castro va in questa direzione: segnalare all'Unione europea, ma anche al Governo nazionale, la necessità di consentire a queste entità decisive per la tutela del territorio e della nostra forza produttiva, di aumentare la loro capacità di resistenza sostituendo con finanziamenti i mancati introiti, ed evitare la desertificazione produttiva e del paesaggio”.
Le dichiarazioni di De Castro e Fitto
“Con la presentazione della nostra proposta, un piano di ristrutturazione post-Xylella, al presidente della Regione Puglia Emiliano, abbiamo chiuso il ciclo di incontri istituzionali, iniziato volutamente dai due commissari europei interessati, Vytenis Andriukaitis alla Salute e Phil Hogan all'Agricoltura, e proseguiti con il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio, e con un passaggio estremamente interessante anche con le associazioni di categoria e ordini professionali" hanno detto De Castro e Fitto a margine dell’incontro.“La nostra proposta, ovvero una misura del Piano di sviluppo rurale nazionale che serva a dare risposte al mancato reddito ed una prospettiva futura per un intero territorio colpito dal batterio, non è alternativa a nessun'altra iniziativa sia di carattere legislativo, Legge Quadro o Speciale, né ad altre misure - sottolineano De Castro e Fitto -. Si tratta di una proposta formulata da due europarlamentari salentini che quotidianamente vengono sollecitati e interrogati da agricoltori, operatori turistici ma anche normali cittadini, e che finora hanno assistito a un balletto di polemiche e scaricabarile”.
De Castro e Fitto, che parlano a questo punto di “clima cambiato”, sottolineano come l’incontro con il presidente Emiliano sia stato “all'insegna della collaborazione e della volontà di lavorare in sinergia per tentare, in corso d'opera, di cambiare un Psr nazionale e i vari Psr regionali già avviati, co-finanziati dall'Europa”.
La proposta consiste nel raggranellare circa 100 milioni di euro - tra Ue, Governo e le regioni interessate al problema fitosanitario - da spendere nei prossimi cinque anni, per fare fronte al mancato reddito delle imprese agricole e alle spese di reimpianto con cultivar resistenti alla Xylella su 30mila ettari in zona infetta non interessata a misure di contenimento.
Nei prossimi giorni “quella che finora poteva apparire come una semplice enunciazione di buoni propositi - affermano gli europarlamentari - prenderà forma in un documento finale che sarà sottoposto a tutti per un impegno formale”. E il primo appuntamento per dare concretezza la piano sarà per dopo la pausa di agosto.