La Xylella fastidiosa, il batterio che sta flagellando gli oliveti della Puglia, è in aumento oppure no?
La giornata di ieri, 4 aprile 2018, è stata contrassegnata da uno scontro tra la Coldiretti Puglia e l'assessorato regionale all'Agricoltura proprio su questo quesito: secondo l'organizzazione agricola l'incremento di olivi colpiti del 37,7% nel solo mese di marzo 2018 fa pensare ad un'infezione "sfuggita di mano". Ma l'assessore alle Politiche agroalimentari della Puglia Leonardo Di Gioia ed il direttore dell'assessorato Gianluca Nardone, replicano citando i dati del Servizio fitosanitario regionale e rassicurano: vero che il fronte dell'infezione è avanzato, ma il tasso di piante infette su quelle ispezionate è sceso dal 2,3% all'1,8% tra il 31 dicembre 2017 ed il 23 marzo 2018.
E spunta un nuovo dato sulle piante risultate infette in zona di contenimento, aggiornato al 23 marzo: 3058.
 

Coldiretti Puglia: "Casi cresciuti del 37,7% in un mese"

"L'aumento del 37,7% di ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa in solo un mese dal 7 marzo ad oggi nella zona di contenimento - denuncia la Coldiretti Puglia in una nota stampa diramata ieri - evidenza quanto la malattia sia sfuggita di mano".

"Il fronte della malattia è molto ampio e la Xylella è tutt'altro che sotto controllo - dice il presidente della Coldiretti Puglia Gianni Cantele - mentre l'insetto vettore, la sputacchina, ha già superato i primi stadi giovanili ed è ormai prossima a divenire insetto adulto in molte aree, e i terreni ancora bagnati per le piogge intense delle ultime settimane non aiutano perché ritardano le fresature e gli sfalci. Se le attività non saranno svolte con convinzione e al centimetro da tutti, l'avanzamento è certo, abbiamo quattro anni di esperienza e di prove scientifiche. In caso di inadempienza, le multe devono essere comminate a tutti, anche agli enti pubblici, a partire dai Comuni e dal Demanio, che devono immediatamente garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali".

"La zona di contenimento si è allargata, spostandosi a Nord - aggiunge Angelo Corsetti, direttore della Coldiretti Puglia - e ciò impone che innanzitutto gli interessi privati non prevalgano in modo insensato sul bene comune, come è successo sinora, bloccando gli espianti, atteggiamenti che configurano l'ipotesi di una class action. Contemporaneamente non vanno dimenticati tutti gli olivicoltori delle province di Lecce, Brindisi e Taranto che hanno già subito il dramma della malattia, restando senza reddito, a cui vanno garantiti indennizzi per gli abbattimenti e risorse per la irreparabile perdita produttiva, in attesa che possano procedere con il reimpianto, con linee guida chiare e nell'ottica della semplificazione".
 

Regione Puglia: "Non c'è alcun boom di casi"

L'assessore regionale all'Agricoltura Leonardo Di Gioia e il direttore del dipartimento Gianluca Nardone dichiarano: "Il Servizio fitosanitario della Regione Puglia precisa che non esiste alcun boom di casi Xylella, come dimostrano i dati. A febbraio 2018 è ripreso il monitoraggio da parte dell'Arif (Azienda regionale per l'irrigazione e le foreste - Ndr), per completare la zona di contenimento e la zona indenne non concluse a dicembre 2017. L'ultimo aggiornamento disponibile, che è stato inviato al Servizio fitosanitario nazionale e per suo tramite alla Commissione europea, dà evidenza del monitoraggio al 23 marzo 2018".

"Nel complesso, la campagna 2017-18 ha riguardato 1.626 chilometri quadrati di territorio nelle fasce di contenimento e cuscinetto con il prelievo e l'analisi di campioni da 169.124 piante di cui 3.058  trovate infette" sottolineano Di Gioia e Nardone. "La situazione si è quindi modificata, ma non di molto, rispetto ai dati provvisori disponibili al 31 dicembre del 2017, i quali davano conto di 125.345 campioni analizzati e 2.980 piante infette. Come è facile verificare con i nuovi dati, il tasso di piante infette sul totale delle ispezionate si è ridotto dal 2,3% all'1,8%".