Da un lato quello della qualità, legata alla valorizzazione della nuova Igp regionale; dall'altro nell’aggregazione dei produttori olivicoli, con oltre 158mila ettari coltivati ad olivo e una produzione 2016 di olio da pressione di ben 309mila e 400 quintali.
Lo scorso 3 agosto il Comitato promotore olio Igp Sicilia ha eletto come nuovo presidente Giulia Di Vincenzo, dopo le dimissioni per motivi personali di Maurizio Lunetta. L'imprenditrice di Licata si è subito messa al lavoro per tessere la trama che dovrà portare prima alla formale costituzione del Consorzio e poi al riconoscimento da parte del ministero per le Politiche agricole dell'ente quale consorzio di tutela.
I rappresentanti delle organizzazioni agricole, del mondo dei frantoiani e dei confezionatori hanno incontrato nella mattinata del 22 settembre 2017 l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana Antonello Cracolici a Palermo nel corso della prima riunione del costituendo consorzio sull’olio extravergine di olive Sicilia Igp.
"Il via libera al riconoscimento dell’Igp sull’olio siciliano rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il nostro sistema agricolo ed agroalimentare" ha affermato venerdì scorso l’assessore Cracolici a margine dell’incontro.
"Una battaglia che ha visto fianco a fianco istituzioni e rappresentanti del settore. La costituzione del Consorzio olio Igp Sicilia permetterà di promuovere strategie condivise per la crescita del comparto olivicolo siciliano e lanciare così la sfida al mercato globale – ha aggiunto l’assessore - E’ fondamentale che la costituzione del consorzio di tutela abbia il massimo coinvolgimento di tutta la filiera e soprattutto dei produttori che si assoggetteranno all’Igp Olio Sicilia".
"Dopo la costituzione formale, verrà avviata la procedura per il riconoscimento ufficiale da parte del ministero delle Politiche agricole – ha affermato Giulia Di Vincenzo - Successivamente il consorzio entrerà in piena operatività nelle attività di promozione, tutela e vigilanza".
La Sicilia nell’annata olivicolo olearia 2016 ha coltivato e raccolto olive su 158mila e 400 ettari di oliveto e – secondo l’Istat - ha prodotto 309mila e 400 quintali di olio da pressione, frutto della molitura di 2milioni e 287mila quintali di olive da olio.
Su questa produzione, sin dallo scorso aprile, quando si è avuta l’ufficialità dell’Igp Sicilia, il Comitato promotore si era dato l’obiettivo di puntarne a valorizzare almeno il 10%, ma il consorzio per ottenere il riconoscimento ministeriale come ente di tutela deve dimostrare la partecipazione nella propria compagine sociale dei soggetti che rappresentino almeno i 2/3 della produzione verificata dall'organismo di controllo e ritenuta idonea alla certificazione.
Non a caso, l’assessore Cracolici, intervenendo sabato 23 settembre 2017 all’Isola del Tesolio, l’appuntamento dedicato all’olio promosso dal Co.Fi.Ol, il Consorzio della filiera olivicola, che si è tenuto a Mondello (Pa) , ha sottolineato: "Il futuro della produzione di olio in Sicilia ha davanti a sé due strade: la scommessa sulla qualità e quella sull’aggregazione dei produttori".
"Da una parte bisogna insistere sulla qualità, dall’altra bisogna aggregare i produttori sulla convenienza della territorialità e dell’identità – ha aggiunto Cracolici - Le aggregazioni dei produttori sono necessarie al fine di cambiare la cultura della nostra produzione che deve rinnovarsi per guardare sempre di più alle nuove sfide del mercato".