Manca ancora un po' alla raccolta, che inizierà a metà settembre, e le mele toscane hanno ancora la possibilità di crescere e ridurre gli effetti dei danni provocati dalla gelata di aprile e dalla siccità di questa estate.

Pur all'interno di un'annata negativa, la mela toscana punta quest'anno a piazzarsi sul mercato con un valore maggiore rispetto a quelle italiane ed europee danneggiate dal maltempo.

"La produzione di mele in Toscana è concentrata in Valdichiana dove le gelate del 28, del 29 e del 30 aprile scorsi hanno colpito a macchia di leopardo, è successo così che il Nord e alcune zone collinari non ne hanno risentito e pur avendo dovuto affrontare la siccità che ha danneggiato tutti i settori agricoli, grazie alle escursioni termiche di queste settimane la qualità delle nostre mele è altissima" ha detto Antonio Tonioni, presidente della sezione prodotto ortofrutticolo di Confagricoltura Toscana.

Questo in un quadro in cui il Trentino raccoglierà in alcune aree fino al 75% in meno rispetto allo scorso anno, con un calo complessivo della produzione italiana del 23% e un'annata che ha messo in ginocchio la Germania e l'Austria, che stimano di avere circa il 50% in meno della produzione del 2016.

La Toscana così punta a calcolare solo un 20% in meno, con la speranza che le dimensioni dei frutti aumentino in attesa della raccolta e che siano risparmiate ai campi bombe d'acqua e grandinate.

Se così sarà, secondo le leggi della domanda e dell'offerta si avrà un aumento del valore del prodotto, ma commenta Tonioni l'aumento di prezzi non sarà tale da stravolgere il mercato e, secondo Confagricoltura, potremmo avere ottime mele toscane in commercio con prezzi non molto più alti che in passato.