Se ne è ampiamente discusso il 29 maggio 2017 a Lecce durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge "Disciplina dell'attività dell'enoturismo" a firma del senatore pugliese Dario Stefàno, membro della Commissione Agricoltura del Senato. Presenti il firmatario ed il viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero.
"L'enoturismo finalmente assurge ad attività turistica legittima e riconosciuta nelle sue diverse e molteplici sfaccettature. E' un asset strategico che va sostenuto" ha affermato Stefàno.
"L'enoturismo - ha affermato Olivero - è una grande opportunità, soprattutto per questo territorio, perché riesce a coniugare la bellezza dei luoghi con la grande capacità di produrre qualità ed eccellenze nel settore vitivinicolo. Il disegno di legge sul turismo del vino è una norma urgente, che può sostenere l'enorme sforzo fatto dai produttori in questi decenni e che ora deve essere portato a vantaggio delle stesse aziende ma anche del territorio".
"E' un disegno di legge particolarmente efficace - ha aggiunto Olivero - perché sa indicare la strada dell'integrazione fra i diversi soggetti: questo è molto importante perché si tratta di far convivere la grande competenza del mondo enologico con la grande competenza del settore turistico".
"Un testo che finalmente sostiene e ordina la forza espansiva e dirompente di un fenomeno che muove ormai cifre e flussi di notevole interesse, e che dunque non può rimanere ignorato dal legislatore italiano. Un testo le cui disposizioni varranno anche per l'olio, altro attrattore che va assolutamente sostenuto" ha sottolineato Stefàno all'incontro con la stampa a cui hanno partecipato anche produttori, associazioni di categoria ed esponenti del mondo del vino e del turismo. Tra gli intervenuti anche Massimiliano Apollonio, presidente di Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria e Gianvito Rizzo per il Movimento del turismo del vino.
Con il termine enoturismo si intendono tutte le attività che promuovono la conoscenza del vino: visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite; degustazione e commercializzazione delle produzioni, anche in abbinamento ad alimenti, iniziative a carattere didattico e ricreativo nelle cantine.
"Una novità - l'ha definita Stefàno - che servirà a consegnare un quadro normativo organico di riferimento in grado di individuare gli elementi peculiari e agevolare l'attività degli operatori, intervenendo anche sotto il profilo fiscale e amministrativo. Si sta lavorando affinché l'enoturismo venga associato al regime vigente per gli agriturismi, con le modifiche e gli aggiustamenti in ossequio ai diversi regimi fiscali che possono interessare le diverse realtà che possono svolgere attività di enoturismo".
Ulteriore caposaldo del testo è la volontà di strutturare e legare questa attività al turismo. "Il Programma del turismo 2017-2022 parla esplicitamente di attrattori enogastronomici - ha spiegato Stefàno - e il ddl, attraverso la creazione di un Osservatorio nazionale dell'enoturismo presso il Mipaaf e d'intesa con il ministero per i Beni e le attività culturali ed il turismo, centra appieno questo indirizzo".
Soddisfazione per il testo presentato in conferenza stampa è stata espressa da Gianvito Rizzo del Movimento turismo del vino di Puglia. Il ddl, attualmente in esame in Commissione Agricoltura del Senato, è stato oggetto di una fase emendativa scaturita dal tavolo di lavoro ad hoc con le più importanti associazioni del settore: Federvini, Unione italiana vini, Movimento turismo del vino e Città del vino, che hanno espresso il loro favore e interesse alla proposta di legge.
Lo stesso Stefàno ha presentato alcuni emendamenti concordati con le associazioni, volti ad una migliore armonizzazione del testo.