Ieri a Bari nuova manifestazione degli agricoltori: questa volta è toccato ad Agrinsieme, per il caso Xylella fastidiosa, il batterio killer degli olivi pugliesi. Mentre l’infezione avanza dal Salento verso nord, ci sono almeno 23,6 milioni di euro che a vario titolo dovrebbero pervenire al comparto olivicolo danneggiato eppure ancora fermi e che non raggiungono le casse delle imprese agricole, in alcuni casi stremate dai cali produttivi.

Intanto, nel capoluogo pugliese altri due eventi importanti: è stata approvata la legge regionale per la gestione della Xylella fastidiosa, preceduta dal Tavolo tecnico regionale sulla batteriosi degli olivi, presieduto dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Emiliano, a margine dell'incontro, con riferimento alla malattia ha dichiarato: “Non possiamo garantire di riuscire a fermarla e ad isolarla in Puglia”.

Parole dure che arrivano dopo anni di sostanziali rinvii della gestione ordinaria di questa fitopatia, frenata da manifestazioni di piazza, sequestri giudiziari, ricorsi al Tar e indagini della Procura della Repubblica di Lecce.

“Possiamo dire che tra la manifestazione di sabato scorso a Lecce e quella di oggi abbiamo potuto dimostrare con chiarezza che la Regione Puglia sta seriamente affrontando il problema della Xylella - ha aggiunto Emiliano - sia dal punto di vista del sostegno alla ricerca scientifica per individuare una possibile cura, sia dal punto di vista del sostegno alle aziende olearie che in questo momento vivono una situazione di crisi a causa del calo della produzione”.

Nel 2016 la Regione Puglia ha ammesso a finanziamento 26 diversi progetti di ricerca tra quelli (oltre 70) presentati a valere sui bandi emanati nel contesto delle “Linee guida per il Parco della ricerca e sperimentazione finalizzata alla prevenzione e al contenimento del Complesso del disseccamento rapido dell’olivo (Codiro)”. In totale si sono avviate attività per un ammontare di 1,9 milioni di euro dal bilancio regionale che vedono impegnati enti ed istituzioni di tutta Italia.

“Abbiamo concordato con tutte le organizzazioni – ha spiegato Emiliano – di andare avanti sul percorso della legge che avevamo presentato e, quindi, abbiamo ricomposto l’unità di tutta la comunità pugliese attorno al problema del contrasto alla Xylella. La Puglia sarà la prima regione ad avere un’agenzia specifica, come del resto era già previsto, di contrasto a questa patologia che non possiamo ancora guarire. Possiamo rallentarne la diffusione e soprattutto sostenere le imprese agricole nel reimpianto di nuovi ulivi, se l’Unione europea ce lo consentirà, ma anche per avviare nuove attività colturali che costituiscano una valida alternativa alla olivicoltura”.

Questo significa che i 10 milioni di euro previsti dalla misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale della Puglia 2014-2020 per i reimpianti di olivi, ove manchi l’assenso della Commissione Ue, potrebbero essere utilizzati per la riconversione colturale delle aree olivetate colpite dalla Xylella con altre colture immuni al batterio, visto che, come è noto, per i reimpianti si punterebbe solo su cultivar che si stanno dimostrando resilienti alla Xylella.

Inoltre, Emiliano ha confermato che i soldi stanziati – per gli indennizzi degli olivicoltori che hanno subito gli espianti e per il Fondo di solidarietà - restano a disposizione degli agricoltori colpiti.