I grandi produttori di vino transregionali sono avvisati: la Basilicata blocca l'emigrazione dei diritti di reimpianto dei vigneti. La Regione ha infatti recepito nelle proprie disposizioni regionali, per l'applicazione del Regolamento Ue n 1308/2013, il dettato dell'articolo 66 relativo agli indirizzi operativi per la gestione dei reimpianti di vite da vino, lì dove siano state effettuate estirpazioni successivamente al 1° gennaio 2016, e che riguarda un potenziale produttivo viticolo che oggi è rappresentato da circa 5100 ettari, il quale potrà essere così incrementato nei prossimi anni. “Siamo la prima regione italiana ad adeguarsi – afferma l’assessore all’Agricoltura della Basilicata, Luca Braia - con l'obbligo di impiantare in regione, tuteliamo sia l'economia del settore che il paesaggio rurale".
 
Con le nuove disposizioni approvate dalla Giunta regionale della Basilicata, viene definito l'iter procedurale per la gestione del patrimonio viticolo ed il rilascio delle autorizzazioni al reimpianto dei vigneti che, da regolamento Ue, sono concesse solo per le superfici vitate conformi alla stessa specifica Denominazione di origine o Indicazione geografica delle superfici estirpate.
 
Per esempio, l'intera superficie regionale è ammissibile alla produzione di vini a Igt Basilicata, e le autorizzazioni al reimpianto verranno date, d’ora in avanti, solo per questa tipologia di vini con il conseguente obbligo di impiantare vigneto in regione.
 
“Con questa specificazione - prosegue Braia - che la Regione Basilicata ha apportato al rilascio delle autorizzazioni al reimpianto, grazie al lavoro attento e puntuale condotto con gli uffici dipartimentali e dal responsabile del comparto vitivinicolo Filippo Corbo, e con il relativo provvedimento che recepisce le raccomandazioni espresse dalle organizzazioni professionali agricole lucane in tema di valorizzazione del territorio e tutela del patrimonio vitivinicolo, poniamo un limite alle situazioni, consentite dalla normativa nazionale, per cui aziende extraregionali prendono in conduzione vigneti in Basilicata richiedendone l'estirpazione e, una volta acquisita l'autorizzazione al reimpianto, decidono di utilizzarla nell'ambito del loro fascicolo aziendale in terreni situati in altre regioni”.
 
“Una tale pratica, seppur consentita, col tempo avrebbe come conseguenza una consistente perdita delle superfici vitate regionali, che vogliamo invece scongiurare anche per il crescente interesse che il mercato mostra verso le nostre produzioni – conclude Braia - la cui qualità continua a migliorare grazie ad operatori sempre più qualificati e attenti alle dinamiche relative non solo alle produzioni ma anche al marketing e ai mercati internazionali”.