Si è aperta a Verona la cinquantesima edizione del Vinitaly, la fiera dedicata al vino più importante d'Italia e tra le più rilevanti al mondo. A tagliare il nastro è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una presenza di primo piano che ha voluto sottolineare sia l'attenzione dello Stato nei confronti di un settore fondamentale per l'agroalimentare italiano, sia un omaggio ad una fiera che è parte della storia d'Italia.

"C'è un marchio Doc che riguarda tutti noi, da Nord a Sud, dal piccolo al grande centro: è il marchio Italia. Da questo marchio dipende molto del nostro futuro e di quello dei nostri figli", ha detto nel suo discorso Mattarella. "E' importante portare sempre più nel mondo i nostri prodotti, ma lo stesso obiettivo di qualità deve indurci a presentare e offrire ai nostri ospiti un sistema di eccellenza ambientale. Una sfida grande, una bella sfida".

Secondo il capo dello Stato, l'Italia "ha dimostrato di avere le risorse e le intelligenze necessarie" per "continuare a crescere e per confermare il nostro ruolo di leader mondiale". Nel Paese, ha aggiunto, "le capacità organizzative, che hanno consentito negli ultimi decenni di affinare tecniche e produzioni, devono ora svilupparsi ancor più nella distribuzione e nella penetrazione dei mercati esteri".

Da domenica fino a mercoledì a Verona si incontreranno quattromila espositori e 150mila visitatori professionali. Due gli obiettivi: prima di tutto promuovere e celebrare le eccellenze vitivinicole italiane. Ma anche dare impulso all'export. Il settore è in salute, lo dicono i dati: nel 2015 abbiamo esportato bottiglie per 5,39 miliardi di euro, con un incremento sull'anno precedente del 5,4%. Ma c'é ancora molta strada da fare, soprattutto nei confronti di alcuni Paesi, come la Cina, in cui la nostra quota di mercato e risibile.

Vinitaly sarà un momento in cui i grandi buyers internazionali potranno entrare in contatto con i produttori italiani, più di 265mila cantine e aziende vitivinicole. Tanti, forse troppi. Perché dietro ai grandi marchi ci sono una miriade di piccole realtà che non hanno le dimensioni per aggredire i mercati esteri. Proprio su questo punto si concentreranno alcuni eventi organizzati da Mipaaf e Ice (Istituto per il commercio estero) che per aumentare l'export spingono verso aggregazioni e una cultura dell'internazionalizzazione.

Ma allo stand del Mipaaf si parla anche di World Wine Web. Internet è infatti uno strumento prezioso per chi vuole vendere all'estero e da oggi parte un ciclo di incontri per conoscere piattaforme di e-commerce, social e motori di ricerca. E proprio Matteo Renzi oggi parteciperà ad un dibattito con Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso del commercio online cinese. Il premier è da poco tornato da Washington dove ha incontrato Obama e gli ha regalato quattro bottiglie di vino. Un gesto di amicizia ed un messaggio, anche nell'ottica delle trattative sul Ttip.

E se Maurizio Martina promette che i fondi europei per la promozione del vino italiano nel mondo (102 milioni l'anno che diventano 204 col cofinanziamento nazionale) non verranno sprecati, buone notizie arrivano anche dalla Camera. Settimana scorsa la Commissione Agricoltura ha infatti dato il via libera al 'Testo unico sul vino'. Una proposta di legge che mette ordine nella normativa di settore che negli anni era cresciuta in maniera disarticolata. Il nuovo testo, una volta approvato da entrambi i rami del Parlamento, introdurrà una disciplina organica su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, etichettatura, controlli e ogni altro aspetto del fare vino.

Questo Vinitaly riveste sorprese interessanti anche per i wine lovers. A differenza che negli anni passati gli amatori del vino potranno prendere parte a numerose attività nel centro della città scaligera. Musica, degustazioni, spettacoli. Anche Verona imita il modello del Fuorisalone milanese sdoppiando il Vinitaly in due: da una parte il business, dall'altra gli appassionati coinvolti in Vinitaly and the city.