Non ha avuto alcun esito per il caso dello Zuccherificio del Molise di Teramo la riunione tenutasi al ministero delle Politiche agricole il 24 settembre sul destino della bieticoltura italiana e degli zuccherifici nel Belpaese. Anche se le organizzazioni sindacali di settore Flai Cgil, Uila Uil e Fia Cisl hanno chiesto la convocazione urgente di un tavolo ad hoc proprio per lo stabilimento di Teramo.

Intanto, il 28 settembre nessuna offerta è stata presentata nel termine stabilito alla curatrice fallimentare della Zuccherificio del Molise Spa Mirella Mileti, per la vendita senza incanto degli impianti e del 100% delle quote della newco Nuovo Zuccherificio del Molise Srl, che conduce lo zuccherificio in affitto.

Pertanto, ieri il giudice delegato del Tribunale di Larino Rinaldo D’Alonzo non ha potuto far altro che registrare che l’asta era andata deserta. Tutto ciò è avvenuto nonostante l’ordine di vendita del magistrato avesse scontato del 20% il valore degli impianti, dei terreni e delle quote societarie, portandolo complessivamente a 9 milioni e 248mila euro e che le offerte avrebbero dovuto contenere rialzi di almeno il 2%. E’ questa l’ottava asta che va deserta per lo Zuccherificio di Termoli valutato inizialmente intorno ai 18,5 milioni di euro, stando alle stime dello studio Carnaghi del 2012.

Al momento non si hanno notizie ufficiali della fissazione di una data per la nona asta degli impianti e delle quote dello zuccherificio teramano.

Sono così ancora incerti il futuro ed il presente degli impianti saccariferi di proprietà della fallita Zuccherificio del Molise Spa, gestiti per questa campagna dalla Nuovo Zuccherificio del Molise Srl. In ballo vi sono le quote comunitarie per la produzione di 83 tonnellate di zucchero l’anno, che da sole valgono circa 5 milioni di euro, affittate in conto lavorazione dalla Sudzucker per 11 milioni sulle campagne 2016 e 2017. Senza contare l’ipoteca che pesa sui 76 dipendenti dell’ impianto e sul futuro stesso della coltivazione delle barbabietole nel Centro Sud.

A Teramo,intanto, sta lentamente partendo la minicampagna bieticolo saccarifera, destinata a durare non più di venti giorni: 61 dipendenti sono stati richiamati per la manutenzione e l’avvio degli impianti, che avviene anche con il contributo di una vecchia conoscenza: il numero uno di Aria Food, Diego Volpe Pasini.

Questi, secondo una nota dell’amministratore della newco, Fabio Marone, è solo un fornitore dello zuccherificio. Ha ceduto contratti di coltivazione di valore imprecisato, che si affiancano alla fornitura di bietole della Regione Molise per 60 ettari, e una fornitura di metano, necessaria alla riaccensione degli impianti.

Una situazione di incertezza, quella dello Zuccherificio del Molise, che si sta riversando anche sui lavoratori: “Le Rsu dello Zuccherificio di Termoli hanno ottenuto a Campobasso un incontro in Prefettura – dichiara ad AgroNotizie Raffaele Primiani, segretario regionale della Uila Uildove abbiamo chiesto che sia individuata una corsia preferenziale per l’iter della Cassa integrazione guadagni speciale presso il ministero del Welfare, in modo che possa arrivare prima della vendita degli impianti, diversamente si aprirebbe per le maestranze la via della mobilità e del licenziamento”.