Il vertice, convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciolla, avrebbe dovuto delineare il futuro dello Zuccherificio del Molise di Termoli, da incardinare sui fondi del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 del Molise, recentemente adottato a Bruxelles. Invece, dalla curatela fallimentare, l’azienda è in stato di crisi e la società è stata dichiarata fallita il 15 maggio scorso. E' giunta la richiesta di mettere immediatamente in mobilità i 76 dipendenti dell’impianto di Termoli.
Ove tale richiesta dovesse essere accolta, il risultato sarebbe quello di impedire la minicampagna dello zuccherificio già concordata tra vertici aziendali, regione Molise e sindacati con il ministero per le Politiche agricole lo scorso 14 maggio.
La minicampagna dello Zuccherificio del Molise era stata escogitata per mantenere le quote e gli ammortizzatori sociali ed in attesa di tempi migliori. Ma la richiesta della curatela rimette ora tutto in discussione. In ballo c’è la tenuta dello stabilimento molisano, che vale circa 12 milioni di euro: un impianto da 76 dipendenti e con una quota per la produzione di zucchera da 83 tonnellate anno, che ad oggi ipoteca il futuro della bieticoltura al Sud.
Al tavolo hanno partecipato l’assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Vittorino Facciolla, le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le rappresentanze unitarie dei lavoratori dell’azienda termolitana.
I sindacati hanno immediatamente chiesto la convocazione di un nuovo vertice, questa volta in Prefettura a Campobasso, per evitare il peggio. E l'amministratore dello Zuccherificio del Molise, Enrico Cianciosi, ha dato incarico ai suoi consulenti di rispondere alla richiesta della curatela.
“Oggi è il giorno più triste nella storia dello Zuccherifico del Molise, perchè la richiesta della curatela – spiega ad AgroNotizie Raffaele Primiani, segretario regionale per il Molise della Uila–Uil – è estremamente pericolosa, poiché far saltare la minicampagna dell'impianto significa perdere le quote produttive di Termoli e perdere l’accesso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria, alla quale si potrebbe ben accedere a novembre o a febbraio, una volta scaduta l’ordinaria, a patto di continuare in estate la produzione”.
La minicampagna - dopo l’uscita di scena del Gruppo Aria Food – era stata resa possibile perchè che la Regione Molise aveva confermato la disponibilità di barbabietole, provenienti dai 60 ettari seminati dallo stesso ente nella sua propria tenuta di Pantano Basso, proprio nelle vicinanze di Termoli.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Autore: Mimmo Pelagalli