Risultato: si terrà la minicampagna dello zuccherificio e solo per tenere le quote e gli ammortizzatori sociali e in attesa di tempi migliori. In ballo la tenuta dello stabilimento molisano, che vale circa 12 milioni di euro: un impianto da 76 dipendenti e con una quota per la produzione di zucchera da 83 tonnellate anno, che ad oggi ipoteca il futuro della bieticoltura al Sud.
Al tavolo hanno partecipato rappresentanti del ministero, l’assessore all’Agricoltura della Regione Molise, Vittorino Facciolla, le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le rappresentanze unitarie dei lavoratori dell’azienda termolitana.
“Il confronto tra tutte le parti intervenute, dopo un’analisi delle diverse criticità che riguardano l’azienda, ha permesso di condividere alcuni punti tesi alla salvaguardia dell’occupazione, delle quote zucchero e della filiera bieticolo-saccarifera al Centro sud per l’anno 2015″, fanno sapere dal ministero.
La Regione ha confermato che la campagna 2015 avrà luogo con l’impiego dei lavoratori fissi dello stabilimento molisano. E che a disposizione dello zuccherificio vi sono solo i 60 ettari di barbabietole seminati dalla stessa Regione Molise a Pantano Basso, vicino Termoli.
“Al ministero assicurano che anche solo la produzione minima di zucchero, ricavabile da appena 60 ettari, basterà per mantenere le quote di produzione e gli ammortizzatori sociali" dice ad AgroNotizie Raffaele Primiani, segretario regionale della Uila Uil.
Il ministero delle Politiche agricole invece, dal canto suo, ha rinnovato l’impegno – in Italia come in sede di negoziato europeo – a difendere l’importanza della produzione di zucchero da barbabietola.
Restano infine sullo sfondo i molti agricoltori che nelle passata campagna hanno conferito barbabietole e che sono ancora in attesa del pagamento delle spettanze.