Dopo tre mesi di attesa una sola notizia è certa per lo Zuccherificio del Molise: il gruppo friulano Aria Food, che nel febbraio scorso aveva manifestato l’intenzione di affittare per un anno l’impianto di Termoli firmando un contratto preliminare, ha definitivamente gettato la spugna.

Intanto, i sindacati Fai, Flai e Uila, che temono per i livelli occupazionali dello zuccherificio, manifesteranno giovedì mattina dinanzi alla sede del ministero per le Politiche agricole agroalimentari e forestali, che pure dovrebbe a breve convocare le parti: in gioco vi sono le quote comunitarie per la produzione di 83 tonnellate di zucchero, il futuro di 76 dipendenti, e un impianto - quello di Termoli - valutato intorno ai 12 milioni di euro ed il futuro stesso della coltivazione delle barbabietole nel Centro Sud.

Un pomeriggio rinchiusi nello studio del notaio a Termoli per formalizzare gli adempimenti necessari al fitto degli impianti dello Zuccherificio del Molise, oppure lo svincolo ormai definitivo del gruppo agro-alimentare guidato dall’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini. Presenti il 30 aprile scorso: l’amministratore della Newco Enrico Cianciosi, lo stesso Volpe Pasini, il liquidatore Lorenzo Di Nicola e la commissaria giudiziale Mirella Mileti. Fin dalle prime indiscrezioni, poi confermate l'indomani, è emerso chiaramente che si andava verso il disimpegno da parte di Aria Food, che non ha offerto quelle garanzie che secondo il giudice delegato Rinaldo D’Alonzo erano condizione vincolante affinché si potesse concedere il nulla osta all'operazione.

Saltato l’affitto, si è palesata la disponibilità di Cianciosi a lanciare una minicampagna bieticolo saccarifera, finalizzata al mantenimento della quota comunitaria, ma resta sul terreno, svanita la possibilità di una conduzione Aria Food, il problema della provenienza delle barbabietole: Volpe Pasini aveva garantito contratti di semina per 400 ettari, che a questo punto non vi sono più. La Regione Molise - proprietaria degli impianti - ha propri contratti di coltivazione, allo stato non precisamente quantificati e che sarebbero comunque molto lontani dai 1400 ettari per attivare una campagna completa. E la situazione di totale incertezza ha indotto oggi i sindacati Flai, Fai e Uila a indire una manifestazione di protesta innanzi al Mipaaf per giovedì mattina.