Costruire una nuova consapevolezza universale attorno alla questione alimentare, agricola e ambientale per restituire centralità agli agricoltori e dare valore alla terra. E’ questo l’impegno che la Cia – Confederazione italiana agricoltori – assume e porta avanti all’Expo 2015. Sei mesi di iniziative, di proposte, di eventi che sostanziano il progetto complessivo CiainExpo costruito su quattro assi fondamentali: la biodiversità, la cooperazione internazionale, l’affermazione di un agricoltura multiruolo, l’esaltazione delle identità per costruire una rete mondiale che si pone in alterativa alla globalizzazione intesa come omologazione. Con un’ambizione che è anche un impegno programmatico: proporre il modello italiano di agricoltura polifunzionale come indirizzo per lo sviluppo sostenibile.
Il presidente nazionale di Cia – Dino Scanavino - peraltro ha ben sottolineato il 20 aprile scorso a Bologna nel corso della conferenza stampa di presentazione delle attività del Biodiversity Park di cui Cia è main partner come la tutela e la valorizzazione della biodiversità italiana (un patrimonio unico al mondo visto che il nostro paese in un trentesimo della superficie europea accoglie il 30 per cento delle specie animali e il 50 di quelle vegetali continentali) attraverso anche l’incremento delle coltivazioni biologiche di cui l’Italia ha la leadership è la migliore risposta alla sfida globale che il futuro alimentare pone “in termini di sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile che non possono prescindere dalla salvaguardia e dall’evoluzione della biodiversità agraria”. Egualmente Dino Scanavino ha indicato – a conclusione del percorso che Cia ha intrapreso con “Il territorio come destino” – il contributo che Cia dà alla Carta di Milano come la “proposizione di un mondo e di un modello dove gli agricoltori sono protagonisti in grado di innescare processi più integrati con l'ambiente, il turismo, la cultura, il welfare, tra città e campagna, tra produttori e consumatori” per contrastare l’affermarsi di un modello in cui non ci sono gli agricoltori ma solo “un'agricoltura consegnata alle multinazionali alimentari, alle società finanziarie e ai fondi di investimento”.

Se dare valore alla terra è l’head line del progetto CiainExpo l’impegno programmatico è quella di restituire centralità sociale, economica e culturale agli agricoltori. Dalla Cia parte l’invito al sistema agricolo e agroalimentare nazionale, europeo e mondiale di costruire un nuovo Rinascimento agricolo proprio secondo l’idea che nel tardo ‘400 animò quell’autentica rivoluzione culturale che fu il Rinascimento italiano capace di influenzare tutta Europa. Con Marsilio Ficino potremmo ripetere “la materia non ha la forza in sé per darsi forma, perché ciò accada è necessario che la materia incontri l’anima e quando ciò avviene la manifestazione dell’incontro è la bellezza e la misura della bellezza è la qualità”. La materia è il naturale, l’anima è l’intelletto umano che si fa lavoro proficuo e accorto dei campi, la bellezza sono i nostri paesaggi agrari ma anche la forza delle nostre comunità rurali, la qualità è il primato delle produzioni e della gastronomia italiana. Ed è ciò che la Cia offre al mondo come modello buono e sostenibile per un sviluppo equilibrato e rispettoso del pianeta. In buona sostanza: è l’agricoltura che torna ad essere il primo motore di un mondo buono. Tutto il progetto CiainExpo è teso a proporre e vincere questa sfida che prima ancora che economica è culturale. La presenza di Cia all’Esposizione universale di Milano si sostanzia infatti nella proposizione di modelli produttivi, di iniziative culturali, di valorizzazione dei prodotti anche attraverso la gastronomia, di sottolineatura del protagonismo agricolo, di apertura alla cooperazione internazionale anche come risposta alle crisi politiche ed economiche che drammaticamente stano attraversando la nostra contemporaneità.
Per farlo la Cia ha messo in campo un programma molto articolato.

Gli spazi 
Due sono le location fondamentali che Cia sviluppa in Expo: Padiglione Italia dove la Confederazione nazionale agricoltori sarà protagonista di numerosi eventi e di sei giornate, una al mese, dedicate alle tematiche cruciali che Cia intende proporre e dove si trova anche l’ufficio di rappresentanza di Cia; il Biodiversity Park allestito da Bolognafiere di cui Cia è main partner e dove si trova il desk operativo di Cia.

Le sei giornate Cia
Una giornata al mese per sei mesi per dipanare le tematiche che sostanziano il programma di CiainExpo. Si comincia il 5 maggio con “Giovani: il vivaio da coltivare per far crescere il paese” si prosegue il 18 giugno con “Acqua e territorio: il futuro nelle mani degli agricoltori”; il 24 luglio si affronta il tema “Biodiversità tra cultura e saperi, patrimonio degli agricoltori e dei consumatori”; il 28 agosto si disegnano “Strategie di successo per un’agricoltura che guarda ai mercati”; il 9 settembre l’accento sarà posto sull’innovazione con “Ricerca e innovazione per l’agricoltura del futuro” mentre il 29 ottobre a due giorni dalla chiusura di Expo e dalla consegna ufficiale della Carta di Milano che Cia contribuirà largamente a scrivere la Confederazione italiana agricoltori si riunisce nella sua assemblea nazionale in Expo per “dare valore alla terra e ai nostri agricoltori”. In contemporanea con le sei giornate vi saranno altrettante proposte culturali.

La biodiversità
La Cia ha fatto da sempre della difesa della biodiversità e della diffusione delle coltivazioni biologiche il punto qualificante della sua azione. Ad Expo 2015 Cia è il main partner del Biodiversity Park che nato dalla collaborazione tra Expo, Bolognafiere, Mipaaf, ministero dell’Ambiente e Federbio e si presenta con un teatro e due padiglioni dove valorizzare le eccellenze italiane ambientali, agricole e agroalimentari attraverso un percorso che racconta l’evoluzione e la salvaguardia della biodiversità agraria. In questo contesto Cia presenta prodotti e aziende testimoni della biodiversità e della coltivazione biologica, darà numerose  dimostrazioni pratiche durante tutti i 6 mesi grazie all’impegno degli associati Cia, offrirà i suoi prodotti attraverso il Biorestaurant e il Bio Store, farà dello story telling delle proprie aziende associate il racconto della biodiversità positiva. Di particolare significato nell’ambito di queste iniziative è la presentazione del docufilm Bioresistenze. Un progetto molto articolato che è stato realizzato da Cia in collaborazione con il Mipaaf. Bioresistenze è stato ideato curato e girato da Guido Turus e si tratta di una serie di interviste che sono state girate in tutta Italia a imprenditori agricoli e testimoni d’eccellenza per documentare e narrare un'agricoltura che ha incorporato il concetto del limite e che opera per i beni comuni. Un’agricoltura che non è solo azione economica ma anche pratica di resistenza alle forme d’illegalità, all’omologazione sia culturale che alimentare, alla violenza con cui vengono trattate e gestite le risorse naturali, alla scomparsa della biodiversità. Bioresistenze sarà proiettato il 29 ottobre nel corso dell’ultima giornata Cia (quella dedicata all’assemblea nazionale) all’Auditorium di Padiglione Italia.

Le partnership
La presenza di Cia in Expo di connota anche per importantissime e decisive partnership. In partenariato con l’Unione europea il 20 giugno si svolge la conferenza sul tema “Fertilità del suolo e cambiamenti climatici, il ruolo degli agricoltori”. Il 14 ottobre in partenariato con il Cnr a sottolineare l’impegno che da sempre la Confederazione presta nella cooperazione internazionale si svolge l’evento: “Il caso del lago Ciad: un serbatoio di cibo e acqua tra disastro ambientale e cooperazione internazionale, quale contributo possibile dal sistema Italia?”. Il 16 ottobre in collaborazione con Confagricoltura e Organizzazione mondiale degli agricoltori si tiene l’evento “G140 degli agricoltori in Expo” che coinvolge gli agricoltori di tutti i Paesi presenti ad Expo 2015; infine la Cia parteciperà dal 24 al 26 giugno in qualità di membro e co-organizzatore all’Assemblea generale dell’Organizzazione mondiale degli agricoltori.

Padiglione Italia
Qualificata la presenza di Cia in Padiglione Italia con attività collaterali alle sei giornate. In particolare nello spazio start up verranno presentate nel corso dei sei mesi di Expo 25 case histories di altrettanti giovani aderenti a Agia-Cia che si racconteranno attraverso le loro idee e le loro imprese (Spazio Start Up). Massima attenzione all’imprenditoria femminile con la presentazione di 25 storie di imprenditrici di successo associate a Donne in Campo-Cia. Particolarmente innovativo è il progetto Agricatering  che ha vinto il concorso per l’imprenditoria femminile We Women For Expo (Spazio Donne). Nell’ultima settimana di maggio (24-31) le Fattorie didattiche della Cia in Piazza Italia incontreranno nello Spazio Laboratorio di Padiglione Italia e al terzo piano di Palazzo Italia le famiglie e i bambini. Il progetto è a cura dell’Associazione Turismo Verde-Cia.

La proposta culturale
Cia in Expo significa anche e soprattutto declinare l’elaborazione di piattaforme programmatiche, la presentazione delle aziende con una proposta di spettacolo e culturale capace di sostanziare l’idea dell’agricoltura come stile di vita e di elaborazione. Ed ecco che moltissimi sono gli eventi firmati Cia. Di Bioresistenze si è già detto, vanno sottolineati gli appuntamenti che scandiranno le sei giornate di Cia in Expo e cioè: Agricoltura e & Design, Mangiare è Sacro di Natalia Saurin un progetto sul cibo, sul territorio e sulle origini dell’uomo; il progetto Agricatering, la performance live Street art “ Food” con gli  artisti di strada che dipingeranno in tempo reale, il Verde nella funzione estetica salutistica e le infrastrutture urbane verdi a cura di Promoverde che farà istallazione di verde verticale, la mostra fotografica 100 di agricoltura. E poi ancora il 24 luglio la proiezione del film “La Nostra Terra” il 28 agosto il concerto di musica popolare con pizzica e taranta e il 29 ottobre con un breve estratto dello spettacolo teatrale “tutto quello che sto per dirvi è falso” di Tiziana di Masi.

Il fuorisalone di Cia
Attenzione all’enogastronomia in un fuorisalone unico pensato e prodotto da Cia con gli Agrichef. Si tratta di una manifestazione itinerante che è il “Primo festival dell’Agriturismo italiano”. In sostanza Agrichef in Expo nell’arco dei sei mesi farà conoscere la cucina rurale italiana attraverso lo scambio tra cinquanta agriturismi che stano attorno all’area di Expo i quali ospiteranno nei fine settimana altri agriturismo che porteranno ad Expo la loro sapienza gastronomica. A questi la Cia conferirà il premio Agrichef.


Scarica i primi eventi Cia ad Expo in formato .Pdf

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