Così la Copagri nel corso dell'audizione sul Ddl 1568 in materia di agricoltura sociale tenutasi ieri in Commissione agricoltura del Senato.
In particolare, la Copagri ha sottolineato l'importanza di dare anche un quadro normativo a tale contesto: "Dobbiamo ragionare sulle differenze che esistono fra la nostra agricoltura sociale e sul supporto che essa riceve rispetto a quella di altri contesti europei. In ambiti differenti da quello italiano il lavoratore e l'imprenditore agricolo sono sollevati dal problema di trovare un equilibrio fra servizi messi a disposizione e produttività. Sarebbe il caso che a farsi un po' carico di tutta una serie di problematiche fosse lo stesso ambito che dall'agricoltura sociale trae beneficio. Per esprimersi in termini molto diretti, se vengono richiesti spazi e opportunità, ossia in definitiva si chiedono funzioni sociali, dovrebbe essere la stessa collettività a caricarsi il differenziale fra lavoro produttivo e lavoro sociale. Non si può lasciare sulle spalle dell'azienda agricola lo sviluppo di questo tipo di attività. Non possiamo, in conclusione, comunque pensare di avere un'agricoltura sociale senza un'agricoltura economica".
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Fonte: Copagri