Stando ai dati Istat, a livello mensile nel corso del trimestre si accentua, rispetto allo stesso periodo del 2013, la flessione tendenziale, che passa dallo 0,6% di aprile all'1,7% di giugno.
Tra i prodotti acquistati, i prezzi dei beni e servizi intermedi diminuiscono dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% rispetto allo stesso periodo del 2013; quelli dei beni di investimento segnano un incremento congiunturale dello 0,1% e tendenziale dello 0,7%.
Nel secondo trimestre del 2014, l'indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori diminuisce del 4,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% rispetto allo stesso trimestre del 2013. Nel corso del secondo trimestre, a livello mensile, rispetto allo stesso periodo del 2013, emerge una spiccata tendenza alla diminuzione: -2,5% ad aprile, -4,8 a maggio e -7,7% a giugno.
Fra i prodotti venduti dagli agricoltori i prezzi dei prodotti vegetali registrano, su base tendenziale, una diminuzione del 9,3%, mentre gli animali e i prodotti da animali segnano un incremento dello 0,8%.
"E' sempre più ampia la forbice tra i costi e ricavi delle aziende agricole e questo non certo a vantaggio delle stesse", commenta Copagri.
C'è una flessione sui costi sia su base congiunturale, -0,6%, che tendenziale, -1,1%, che passa quest'ultima dal -0,6 di aprile al -1,7% di giugno.
Ben altre flessioni si registrano sul fonte dei ricavi – sottolinea la Copagri: -4,3% nel confronto congiunturale tra il II ed il I trimestre 2014 e -4,8 su base annua, rispetto alla quale la tendenza passa dal -2,5% di aprile al -7,7% di giugno.
Non c'è paragone tra le flessioni registrate nel dettaglio dei costi, -5% concimi ed ammendanti e -3,9% mangimi, mentre crescono le spese per antiparassitari e manutenzione delle macchine: 2,6 e 2,1%. Tra i prodotti venduti dagli agricoltori crollo dei vegetali, -9,3%, dei cereali, -9,1%, in particolare ortaggi, -12,2%, e frutta, -9%, ma cedono pesantemente anche patate e vino.
"Il settore sconta un'annata senza precedenti per maltempo - continua l'organizzazione -: basti pensare ad una quasi inesistente estate, ma anche il persistere di squilibri nei rapporti di filiera sui quali evidentemente nessuna legge ha ancora prodotto gli effetti sperati, mentre urge un intervento di riequilibrio ed equità. Non è solo una questione di libero mercato".
Per Coldiretti è "deflazione shock" con il crollo del 12,2% dei prezzi delle verdure e dell'8,9% quelli della frutta nei campi dove scendono del 9,1% anche le quotazioni dei cereali e del 3,7% quelle dell’olio di oliva.
L’indice generale dei prezzi dei prodotti agricoli alla produzione è sceso in media - sottolinea la Coldiretti - del 4,8% a causa della spirale recessiva alimentata dalla crisi che ha colpito duramente le imprese agricole che hanno dovuto affrontare anche una estate flagellata dal maltempo. L’andamento dei prezzi riflette in generale – precisa la Coldiretti - una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari tornati indietro di oltre 33 anni, ai livelli minimi del 1981, a causa della crisi con la spesa per abitante.
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Fonte: Agronotizie