E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’ultimo sondaggio Ipr marketing divulgato in occasione della manifestazione per la Giornata mondiale contro gli Ogm mentre è stata annunciata la raccolta del mais transgenico nel campo di Vivaro (Pordenone) nonostante il decreto interministeriale che vieta nel territorio nazionale, la coltivazione di varietà di mais MON810, provenienti da sementi geneticamente modificate.
"La contaminazione biotech delle campagne è un attentato alla biodiversità del territorio - sostiene la Coldiretti - ma gli organismi geneticamente modificati in agricolturanon pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy".
Coldiretti conclude ricordando che, "nonostante le proprietà miracolistiche propagandate dalle grandi multinazionali che producono Ogm, sono rimasti solo cinque su ventisette i Paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare Ogm nell’ Unione Europea, con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, una percentuale irrisoria della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa".
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Fonte: Coldiretti