Ma dobbiamo aspettare che il gallo canti tre volte prima che gli industriali inizino ad agire con maggiore trasparenza e senso di responsabilità verso la filiera del pomodoro? Non siamo più disposti ad accettare proposte scandalose e se queste sono le condizioni siamo su due pianeti diversi”. Non usa mezzi termini il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, commentando in una nota l’ennesima fumata nera rispetto alla contrattazione per la definizione del prezzo del pomodoro nella prossima campagna.

Gli industriali hanno detto di aver fatto un passo nella direzione dei produttori modificando i parametri qualitativi, ma secondo Bisi le proposte di firmare a 80 euro/tonnellata con la scaletta nuova, o 85 euro/tonnellata con la scaletta vecchia, farebbero restare invariati i prezzi. E il presidente di Coldiretti Piacenza, che è anche vice presidente regionale, critica il metodo delle tabelle valutative: "non premiano la qualità: sono uno strumento per variare il prezzo realmente pagato. Ma gli agricoltori non sono più disponibili a credere a tutto ed esistono anche alternative di coltivazioni, come dimostra la diminuzione di quasi 10 mila ettari  della superficie investita a pomodoro in 10 anni".

Bisi aggiunge che continuare a pagare sottocosto finirà con l’uccidere sia le imprese agricole sia l’industria: "A queste condizioni il rischio delocalizzazione è altissimo. Anche quest’anno la campagna sarà molto più corta, è matematico, e questo comporterà conseguenze legate all’occupazione, ai posti di lavoro e alle retribuzioni”.