Gli industriali hanno detto di aver fatto un passo nella direzione dei produttori modificando i parametri qualitativi, ma secondo Bisi le proposte di firmare a 80 euro/tonnellata con la scaletta nuova, o 85 euro/tonnellata con la scaletta vecchia, farebbero restare invariati i prezzi. E il presidente di Coldiretti Piacenza, che è anche vice presidente regionale, critica il metodo delle tabelle valutative: "non premiano la qualità: sono uno strumento per variare il prezzo realmente pagato. Ma gli agricoltori non sono più disponibili a credere a tutto ed esistono anche alternative di coltivazioni, come dimostra la diminuzione di quasi 10 mila ettari della superficie investita a pomodoro in 10 anni".
Bisi aggiunge che continuare a pagare sottocosto finirà con l’uccidere sia le imprese agricole sia l’industria: "A queste condizioni il rischio delocalizzazione è altissimo. Anche quest’anno la campagna sarà molto più corta, è matematico, e questo comporterà conseguenze legate all’occupazione, ai posti di lavoro e alle retribuzioni”.