La grandine è una idrometeora particolarmente dannosa per le colture arboree e soprattutto sull’uva da tavola per la fragilità dei giovani germogli a inizio stagione e per l’alto contenuto in acqua dei grappoli a fine maturazione. Le reti antigrandine neutre, di utilizzo estensivo in ampie aree della Puglia, hanno a volte mostrato problemi legati alla durata nel tempo non sempre adeguata alle aspettative.

Le reti antigrandine fotoselettive Iridium® perla possono rappresentare una interessante alternativa alle reti neutre oltre che per l’ottima qualità degli additivi usati nella preparazione del filamento plastico atti a migliorarne la resistenza meccanica, anche per la fittezza della maglia con cui la rete è tessuta.
Tutte le reti Iridium® hanno maglia 2,4 x 4,8 mm rispetto alle reti tradizionali che spesso vengono realizzate con maglia 7 x 3 mm, ne consegue che un m2 di Iridium® contiene più fili e dunque maggior materiale rispetto a una rete tradizionale.

Inoltre le reti Iridium® perla, pur presentando fattori di ombreggiamento leggermente superiori rispetto alla rete neutra, si distinguono per una innovativa capacità di interazione con la luce.
Infatti diffondono la radiazione luminosa e questa attitudine insita nel materiale è legata agli additivi contenuti nella plastica in fase di filatura.
In effetti, il raggio di luce solare che intercetta il filamento viene disperso in più direzioni, ne consegue che anche parte delle foglie coperte possano essere raggiunte dalla luce solare diffusa. Questa interessante caratteristica è stata testata su uva da tavola per valutarne gli effetti sulla produzione.

La prova è stata realizzata grazie alla collaborazione di Mario Colpietra del Cra-Utv di Turi in un impianto di Uva da tavola della cultivar Italia al 4° anno di produzione che si trova nei pressi di Adelfia (Ba).
Il vigneto allevato a tendone con doppio impalco ha un sesto di impianto 2,50 x 2,50 m e circa 1600 viti/ha.
La prova ha riguardato 4 parcelle di circa 300 m2, due coperte con rete Iridium® perla, due con rete neutra tradizionale (Vedi figura 1 in alto).

Il 21 agosto 2012, ovvero prima che andassero a sostituire le reti nella protezione del vigneto, per consentire il posticipo della raccolta delle coperture impermeabili, è stato operato un campionamento della produzione. Sono state prelevate 250 bacche per ognuno dei due trattamenti.
Il campione posto in contenitore refrigerato è stato condotto ai laboratori dell’Università Politecnica delle Marche dove lo staff coordinato dal professor Davide Neri ha operato i previsti rilievi fisici e chimici.

Dalle analisi è emerso che l’uva raccolta sotto rete perla ha presentato maggior capacità antiossidante associata a un maggior accumulo di fenoli rispetto all’uva maturata sotto rete neutra (Figura 2).





Figura 2 - L'uva raccolta sotto rete perla ha presentato maggior capacità antiossidante 
associata a un maggior accumulo di fenoli rispetto all’uva maturata sotto rete neutra



Il contenuto in zuccheri è stato leggermente inferiore e l’acidità totale leggermente superiore a indicare un leggero ritardo di maturazione che può essere molto interessante per migliorare la conservazione dell’uva sulla pianta quando l’obiettivo sia posticipare la raccolta ai mesi autunnali.

Le misure hanno interessato la sola produzione del 2012 e ulteriori anni di prova si rendono necessari per confermare o smentire quanto osservato nell’anno appena trascorso.
Da quanto emerso nei rilievi operati si può concludere che la rete fotoselettiva Iridium® perla può esercitare effetti positivi sulle qualità nutrizionali dell’Uva Italia e renderne più agevole la conservazione sulla pianta per le raccolte tardive.



Articolo e immagini a cura di Michele Bravetti