Puglia
Fumata nera per la crisi delle angurie in Puglia
Il tavolo ortofrutticolo, convocato dall'assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, ha lasciato poche speranze agli imprenditori agricoli, a cui non sarà probabilmente consentito di beneficiare degli indennizzi destinati alle aziende colpite dal crollo di mercato causato dalla psicosi da batterio Escherichia coli.
"L'attenzione della Regione Puglia al problema – commenta il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – è tangibile. L'assessore Stefàno ha preannunciato che la Giunta regionale pugliese adotterà una delibera con la quale sarà dichiarato lo stato di crisi. Nel corso della riunione è emersa la necessità di consegnare, in tempi brevi, una fotografia del danno e delle aziende coinvolte, secondo le procedure previste dal Regolamento 585/2011. Si tratta di un passaggio obbligato per consentire agli imprenditori agricoli, una volta individuati gli strumenti d'indennizzo, di accedere alle risorse".
"Gli imprenditori agricoli – insiste il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - non devono essere illusi e, poi, delusi. Gli impegni assunti vanno mantenuti, a tutti i livelli. E' per questo che le procedure per la richiesta di inserimento delle angurie tra i prodotti ortofrutticoli che possono accedere agli interventi straordinari previsti dal Reg. CE 585/2011 devono essere chiare ed inequivocabili, in modo da poter beneficiare, a livello comunitario, senza tema di bocciature, degli indennizzi. Così come occorre fare al più presto chiarezza perché la diffusione di notizie, poi risultate infondate sul batterio killer, hanno già provocato danni per oltre 300 milioni di euro all'agricoltura italiana perché hanno creato una ingiustificata psicosi che ha fatto crollare i consumi di prodotti sani ed essenziali per la salute".
"Dobbiamo fare in modo che vengano attivate le misure previste dal Regolamento CE 1535 – incalza il direttore della Coldiretti di Lecce, Benedetto De Serio - relativo agli aiuti de minimis prevede aiuti fino a 7.500 euro in tre anni. Il bilancio della crisi nel Salento è drammatico. Oltre due milioni di quintali di angurie non sono neppure state raccolte e sono andate perse oltre 50mila giornate di lavoro per le operazioni di raccolta con una perdita di non meno di 4,5 milioni di euro di salari non corrisposti a centinaia di braccianti agricoli per mancanza di prestazioni".
Fonte: Coldiretti Puglia
Lazio
Batteriosi del kiwi, bando aperto fino al 27 agosto
"I termini per la presentazione delle domande sono vicini e sollecito gli agricoltori a verificare le modalità e i requisiti necessari per partecipare al bando".
Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione agricoltura della Regione Lazio, Francesco Battistoni, in merito al bando pubblico per la concessione di contributi a sostegno delle aziende colpite dalla batteriosi del kiwi. "Con lo stanziamento di un milione di euro per l'anno 2011 – afferma Battistoni - la Regione ha varato il programma di intervento contributivo per le estirpazioni o la capitozzatura delle piante colpite dal cancro batterico".
Le aziende potranno accedere ai contributi attraverso la partecipazione al bando pubblicato sul sito dell'assessorato all'Agricoltura e relativa presentazione delle domande presso i competenti settori provinciali dell'Agricoltura della Regione Lazio. Le domande potranno essere presentate entro e non oltre le ore 12.00 del prossimo 27 agosto.
"Questo strumento è la concretizzazione della legge sulle fitopatie che ho presentato e che è stata approvata all'unanimità dalla Commissione e dal Consiglio regionale. E' il frutto buono – sottolinea Battistoni – che rende merito al lavoro della IV Commissione e che soprattutto favorisce gli agricoltori, sostenendoli concretamente nella lotta contro il cancro del kiwi".
Tra i requisiti necessari per richiedere il contributo è necessario essere in possesso della Partita Iva, essere iscritti alla Camera di Commercio ed essere in regola con i versamenti Inps. Priorità di accesso alle risorse sarà data agli imprenditori agricoli professionali e ai giovani agricoltori. Le altre domande saranno ordinate secondo l'incidenza della superficie coltivata a kiwi rispetto alla superficie totale dell'azienda.
Fonte: Regione Lazio
Piemonte
Rese e qualità basse per grano e orzo a causa dell'andamento climatico instabile
Nei campi cuneesi è ormai tempo di bilanci per la campagna di raccolta dei cerali estivi (grano e orzo). Purtroppo un andamento climatico non favorevole, con le precipitazioni autunnali e il caldo anomalo di maggio, non ha favorito rese e qualità.
Tutto questo viene confermato direttamente dai produttori di Confagricoltura. Giuseppe Martini, cerealicoltore e consigliere dell'associazione, dice: "Nelle aree in cui c'è stata la possibilità di effettuare interventi irrigui si è riusciti a migliorare la produzione con un discreto peso specifico". Anche Davide Cravero, titolare dell'omonima azienda agricola di Sommariva Bosco, sottolinea: "In zone come quella in cui opera la mia azienda non c'è la possibilità di effettuare irrigazioni e le medie produttive aziendali di frumento, per la campagna 2011, sono state di 12 quintali per giornata, mentre mediamente si riescono a produrre 15-17 quintali". "A giugno, poi, non è mancata neppure la grandine che è andata a rovinare notevolmente le coltivazioni di cereali – dichiara Giovanni Battista Testa, titolare dell'omonima azienda a Marene - Si stima un 35% in meno di raccolto; anche per l'orzo le rese sono più basse degli anni precedenti, sempre a causa dell'andamento climatico".
Carlo Ferrero, direttore del Consorzio agrario piemontese per le agroforniture dei cereali (Capac) a questo proposito sottolinea: "L'andamento dell'annata ha registrato un raccolto relativamente magro, complice soprattutto un autunno non molto favorevole che ha visto una semina tardiva. Il mese di aprile eccezionalmente caldo e maggio molto siccitoso non hanno favorito la crescita. La diversità produttiva riscontrata tra le diverse aree – dichiara ancora Ferrero – è dovuta al fatto che nelle zone dove si è potuto intervenire con l'irrigazione, nello stadio di botticella-spigatura, le produzioni sono state buone e con soddisfacente qualità della granella. A differenza delle aree con terreni scarsamente irrigui, le piante molto stressate hanno dato produzioni di granella e paglia molto basse".
Fonte: Autorivari
Sicilia
Confagricoltura: 'Gli agricoltori rischiano di essere impallinati dalle doppiette degli istituti di credito'
"A qualche mese di distanza dall'approvazione della finanziaria regionale non è stata mantenuta la promessa di inserire gli emendamenti accantonati, molti dei quali di vitale importanza per la ripresa dell'agricoltura siciliana, in uno specifico disegno di legge da portare all'approvazione dell'assemblea entro l'estate".
Lo fa notare la Confagricoltura regionale in un comunicato nel quale, tramite le parole del presidente Gerardo Diana, evidenzia che "gli agricoltori, senza le norme in materia di proroga delle cambiali agrarie ed assestamento delle passività, rischiano di essere 'impallinati', ben prima di settembre, dalle 'doppiette' degli istituti di credito e da quelli previdenziali".
Fonte: Agrapress
Emilia-Romagna
Dalla Regione oltre 1,9 milioni di euro per gli ex bieticoltori
Oltre 1,9 milioni di euro dal Programma di azione regionale di diversificazione del settore bieticolo. La Regione ha approvato la graduatoria delle domande presentate dagli ex bieticoltori per aderire al programma operativo destinato a sostenere investimenti aziendali finalizzati alla diversificazione del settore bieticolo.
Le risorse, derivanti da economie di provvedimenti precedenti, ammontano a 1,983 milioni di euro e consentono attualmente di finanziare investimenti alle prime 51 imprese agricole sulle 177 ammesse in graduatoria. Si tratta di aziende che hanno dovuto abbandonare o ridurre la coltivazione della barbabietola da zucchero in seguito alla chiusura degli zuccherifici a cui conferivano il prodotto, dopo la pesante riforma comunitaria del settore.
I benefici dell'attuale graduatoria potranno essere estesi anche ad altre imprese in posizione utile in seguito all'assegnazione all'Emilia-Romagna di quelle risorse aggiuntive che altre Regioni non sono state in grado di spendere e che al momento sono quantificate in 213 mila euro.
La Regione Emilia-Romagna porta così a pieno compimento il proprio specifico Programma di Azione regionale di diversificazione del settore bieticolo, emanato dalla Giunta nell'aprile del 2008, assegnando tutte le risorse disponibili. Si tratta, in complesso, di oltre 32 milioni di euro destinati principalmente ad investimenti nelle aziende agricole e in parte alla diversificazione in attività non agricole, all'innovazione, alla ricerca e alla sperimentazione.
Fonte: Regione Emilia-Romagna
Veneto
Batteriosi, arriva l'indennizzo della Regione alle imprese colpite
Nell'ultima seduta, la Giunta regionale veneta, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Franco Manzato, ha approvato la disciplina regionale per la concessione degli indennizzi agli agricoltori che hanno dovuto distruggere le piante di actinidia per prevenire il diffondersi del cancro batterico della pianta.
"Abbiamo stanziato complessivamente più di 281 mila euro – spiega l'assessore Manzato – da assegnare alle imprese agricole per risarcirle dei danni subiti, con un criterio di distribuzione che tiene conto dell'età degli impianti, favorendo quelli più vecchi".
"Per limitare la pericolosità della batteriosi nei nostri territori – aggiunge Manzato – come già dimostrato dalla situazione verificatasi, ad esempio, nella regione del Lazio, è fondamentale procedere con l'estirpazione delle piante colpite: in base alle attuali conoscenze scientifiche, infatti, non esistono metodi di difesa attiva per sconfiggere questo cancro batterico".
Potranno usufruire dell'aiuto le aziende condotte da imprenditore agricolo, iscritte all'Anagrafe regionale del Settore primario, che abbiano provveduto o debbano procedere alla distruzione degli impianti frutticoli contaminati. Le domande per ottenere la concessione degli indennizzi devono essere presentate all'Unità periferica per i Servizi fitosanitari di Verona entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del provvedimento.
Fonte: Regione Veneto
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Fonte: Agronotizie