In occasione dell'Assemblea annuale, tenutasi a Roma il 22 aprile, Fruitimprese ha presentato il convegno 'Impresa, etica, mercato: Fruitimprese si interroga' moderato da Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo

Il presidente Peviani nel suo intervento ha presentato i dati sull'import-export del settore ortofrutticolo del 2009 evidenziando che "essi descrivono in modo emblematico la situazione del settore. L'Italia si conferma il maggiore produttore europeo di ortofrutticoli anche se le superfici si riducono costantemente; ciononostante il settore, al pari del vino, resta di vitale importanza per la nostra economia".

"Nell'interscambio con l'estero il dato più eclatante è che abbiamo dimezzato il saldo della bilancia commerciale, passando da 1 miliardo e 200 milioni di euro del 2008 a 555 milioni di euro del 2009 e ridotto sia in volume (-4,6%) che in valore (-13,5%) le esportazioni". 

"In una congiuntura così negativa – ha proseguito Peviani – vanno sottolineati alcuni aspetti che rendono l'attività delle imprese degna della massima attenzione da parte delle istituzioni: il mantenimento dei livelli occupazionali, il presidio e la salvaguardia del territorio e dell'ambiente, l'importante livello raggiunto sul fronte della rintracciabilità delle produzioni e della loro salubrità". Peviani inoltre ha posto l'accento sulle difficoltà dell'Unione Europea a far emergere il suo progetto politico ed economico, per le disomogeneità esistenti tra i vari Paesi, ed ha auspicato una maggiore attenzione all'esportazione da parte delle istituzioni comunitarie e nazionali.

Infine, tra le richieste più urgenti da fare al governo, Peviani ha indicato minore pressione fiscale e burocrazia, lotta all'evasione ed al sommerso, maggiori investimenti, anche cofinanziati dai privati, sul fronte dell'innovazione.

I lavori sono stati aperti dal professor Maurizio Dallocchio, ordinario e titolare della cattedra 'Nomura' dell'Università Bocconi di Milano, che ha trattato il tema 'Le prospettive delle imprese tra etica e mercato' evidenziando come l'incidenza delle microimprese in Italia sia tra le più elevate in Europa ed il tasso di imprenditorialità, calcolato come rapporto tra il numero di lavoratori indipendenti e totale dei lavoratori delle imprese, in Italia è pari al 32,2%, il triplo rispetto alla media europea. Nel corso della presentazione il professor Dallocchio ha sottolineato l'importanza della sostenibilità in ogni filiera produttiva ed ha analizzato il rapporto profitto-etica affermando che l'etica ha un costo: la trasparenza, la correttezza, il rispetto delle regole costano, ma un costo sostenuto nel breve avrà un ritorno nel lungo periodo. In conclusione ha presentato un decalogo per l'etica in impresa ed in alcuni punti cruciali ha affermato che l'etica alle imprese ed agli individui non si impone 'per legge' ma si trasmette, lentamente, con l'esempio, la convinzione, l'autorevolezza; nel breve genera costi addizionali ma nel lungo è garanzia di solidità. L'etica deve essere posta con vigore e senza sfiducie, tentennamenti o delusioni.

Ha chiuso i lavori l'onorevole Paolo De Castro (nella foto sopra accanto al presidente di Fruitimprese Luigi Peviani), presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, che dal suo osservatorio internazionale ha riconosciuto l'importanza del settore ed ha assicurato il massimo impegno nel ruolo che occupa al Parlamento europeo.