Una battuta d'arresto verso l'agognata qualifica di territorio indenne da questa malattia virale, visto che la Calabria è l'unica regione della Ue a patirne ancora. Ma anche la fine di pratiche vessatorie verso i suinicoltori, che negli ultimi 28 mesi hanno fortemente ridotto la consistenza in capi dei propri allevamenti. E in ogni caso, per la parte ritenuta legittima, il piano resta in piedi e deve andare avanti.
La sentenza del Tar Calabria - Sezione prima, pubblicata il 10 aprile 2018 fa chiarezza e accoglie le censure proposte in giudizio da Coldiretti Calabria dalla Associazione regionale suinicoltori.
Il Tar ha disposto l'annullamento parziale delle prescrizioni previste dal Piano straordinario per l'acquisizione della qualifica di regione accreditata per la malattia vescicolare suina (Mvs).
Il Collegio dei giudici amministrativi, ha confermato con la sentenza l'eccesso di potere e l'illogicità da parte della task force veterinaria regionale e del Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale Massimo Scura.
Le pesanti prescrizioni, secondo Coldiretti Calabria, si erano rivelate un vero e proprio incubo che i suinicoltori calabresi hanno subito negli ultimi 28 mesi, condizionando in negativo le produzioni suinicole.
"Adesso - chiede Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - chi paga i danni sociali ed economici in particolare ai suinicoltori e in generale alla filiera dei salumi calabresi? Gli effetti - prosegue – sono stati devastanti sull'intera filiera suinicola e l'attuale stato di cose ha determinato negli ultimi anni una forte diminuzione di possessori di suini e del patrimonio suinicolo calabrese".
"Oggi, vista la situazione di grande difficoltà della suinicoltura calabrese, ci aspettiamo che velocemente la task force veterinaria, il commissario Scura e il ministero della Salute, si impegnino concretamente per ottenere la qualifica di territorio indenne dalla vescicolare suina da parte dell'Unione europea visto che siamo l'unica regione d'Europa a non averla".