Il risultato è stato raggiunto dopo una intensa trattativa sviluppatasi nell'ultimo anno - rende noto il ministero - che ha visto impegnato il ministro Beatrice Lorenzin con il supporto delle strutture tecniche ministeriali, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con l’Ambasciata d’Italia negli Usa e con i servizi veterinari regionali e le associazioni industriali di settore. La decisione è venuta a seguito del completamento della valutazione delle risultanze di un audit condotto da ispettori dell'Agenzia americana per la sicurezza alimentare Fsis sulle strutture produttive italiane, nell'estate scorsa.
"La decisione - ha commentato il ministro della Salute Lorenzin - dà atto della qualità del nostro sistema produttivo e di controllo, che è in grado di rispondere positivamente agli stringenti requisiti richiesti dalle Autorità sanitarie americane, oltre che a quelle altrettanto severe in vigore nel nostro Paese e nell'Unione europea, e del forte impegno del ministero e del Governo, a sostegno del sistema produttivo, ferma restando la primaria esigenza di tutelare la salute dei consumatori. E’ un'importante vittoria per una intera filiera produttiva, che rappresenta un'eccellenza mondiale, particolarmente significativa in costanza di Expo 2015”.
In particolare, l'Amministratore del Food safety and inspection service, Fsis, Alfred Almanza ha comunicato ufficialmente che viene sbloccata la lista degli impianti autorizzati ad esportare negli Stati Uniti e che i controlli ispettivi ai punti di ingresso (Poe) in Usa saranno dimezzati immediatamente, per poi essere riportati allo stato pre-crisi di controlli a campione, in assenza di casi di positività entro 45 giorni ai Punti di entrata nel Paese.
A commentare la buona notizia per il settore dei salumi è il presidente di Assica, Nicola Levoni che ringraziando le istituzioni per l'impegno ha affermato soddisfatto: “Quando il mondo produttivo, con il fondamentale supporto di Confindustria, opera in stretta collaborazione con le Autorità pubbliche si creano le condizioni per ottenere risultati come quello di oggi, un chiaro esempio di Sistema Paese che funziona. Questo provvedimento, che era stato introdotto a settembre 2013 dalle Autorità Usa, è stato causa di molti disagi per le nostre aziende esportatrici, sia per la lentezza con cui i nostri salumi avevano accesso al mercato - poiché costretti a stazionare molti giorni presso i magazzini doganali prima di essere campionati - sia per i costi che questo comportava. Questo rinnovato clima di collaborazione darà la possibilità di accedere al mercato statunitense da parte di nuovi impianti e faciliterà l’avvio dell’esportazione anche dei prodotti di salumeria a breve stagionatura, quali salami, coppe, pancette, che hanno avuto il via libera formale quasi due anni fa, ma che fino ad oggi non è stato possibile inviare”.
Nonostante le difficili condizioni di accesso al mercato - segnala una nota di Assica -, anche nel 2014 gli Usa si sono confermati il primo Paese di destinazione Extra Ue per le esportazioni dei salumi italiani con 7.365 tonnellate (+16,4%) per 86,8 milioni di euro (+18%). Dopo questa apertura, che di fatto completa la gamma dei prodotti di salumeria esportabili, sono attese performance ancora migliori.
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Fonte: Agronotizie