E’ risaputo che il problema più grande per le vacche da latte molto produttive è il bilancio energetico negativo (Neb), cioè l’impossibilità di assumere abbastanza energia per coprire il latte prodotto, soprattutto all’inizio della lattazione. E’ anche noto che molte vitamine del gruppo B sono importanti coenzimi del metabolismo energetico, fondamentali per l’attività del fegato, e che sono normalmente prodotte dalla flora microbica ruminale. Non tutti sanno invece che le più recenti ricerche sulle vitamine B nei ruminanti hanno dimostrato che, in presenza di squilibri delle fermentazioni ruminali come l’acidosi, la produzione di queste vitamine scende al di sotto dei fabbisogni per gli animali.

Per affrontare questo problema Nutreco ha sviluppato Vivalto: un pool di vitamine B ruminoprotetto specifico per sostenere il metabolismo energetico delle vacche da latte ad alta produzione. Vivalto aiuta il fegato a sintetizzare una maggiore quantità di glucosio, con riflessi positivi sulla produzione di latte, ma anche sulla fertilità e la salute della mandria.

Per confermare i risultati ottenuti dal centro sperimentale Agresearch Canada (Nutreco Nord America), riportati in tabella, i risultati di campo ottenuti in Italia sono monitorati progressivamente. A partire da luglio 2013 fino a marzo 2014 sono stati raccolti i dati di produzione e qualità del latte di alcune stalle di vacche da latte nelle cui integrazioni era stato inserito Vivalto.
 
Grafico 1: risultati in seguito all’aggiunta di Vivalto sul gruppo di controllo di 56 vacche

Non in tutti i casi è stato possibile raccogliere i dati: dove le razioni sono state modificate pesantemente il test è stato annullato, così pure nei casi in cui i dati erano incerti o dubbi, o quando i giorni di lattazione erano eccessivamente lontani dalla media, o importanti patologie di stalla sono intervenute ad alterarli. In generale le razioni sono rimaste costanti durante l’arco della prova, e l’età di lattazione non ha subito variazioni importanti, dove possibile sono stati anche raccolti i dati riferiti allo stesso periodo dell’anno precedente.

Al momento sono a disposizione i risultati di otto stalle, in altre la prova è ancora in corso e si continuerà a registrare i risultati. In tutti i casi Vivalto è stato somministrato alla dose di 3g/capo/giorno a tutte le vacche in lattazione, per minimo 30 giorni. Si tratta di prove di campo, quindi senza un gruppo di confronto, e senza la certezza di controllare tutte le variabili, non possono quindi avere una indiscutibile validità scientifica. Hanno però il pregio della realtà e rappresentano esattamente quello che ci si può aspettare provando Vivalto nella propria stalla.

Questo articolo fa parte delle collezioni: