Non si fermano le iniziative di Aia, l’associazione italiana allevatori, nonostante gli impegni legati al rinnovo delle cariche direttive. E’ di questi giorni infatti l’accordo fra Aia e Conad per portare sugli scaffali di questo importante gruppo della distribuzione organizzata il latte a marchio Italialleva. Un accordo che giunge proprio fra il termine del mandato del consiglio direttivo dell’associazione e la nomina dei nuovi vertici, avvenuta nel corso della assemblea del 28 aprile. Ora il nuovo consiglio direttivo dovrà decidere a breve il nome del presidente, ma è quasi certa la riconferma del presidente uscente, Nino Andena.

 

I nodi al pettine

Nella relazione di chiusura del suo mandato Andena non si è sottratto dall’affrontare i temi più “caldi” del momento a iniziare dalle contrapposizioni interne all’associazione, che si possono riassumere nelle critiche mosse da Confagricoltura nei confronti di Coldiretti, accusata di “egemonizzare” l’associazione degli allevatori e di condizionarne le iniziative. Molti gli inviti a superare questi problemi, ad iniziare dallo stesso Andena che in assemblea ha ricordato come “la Giunta e il Consiglio direttivo di Aia abbiano sempre preso le decisioni insieme e all'unanimità, ricorrendo allo strumento del voto solo in un caso, segno tangibile di una reale identità di vedute sugli obiettivi da raggiungere e sulle modalità da seguire.” Il presidente di Aia ha dovuto anche affrontare i quesiti posti in questi giorni da Antitrust (se ne è parlato anche su Agronotizie) che lamentava la posizione preminente dell’associazione nei riguardi in particolare della genetica bovina. Il tema è stato anche oggetto di una interrogazione parlamentare alla quale il Governo ha risposto confermando che i buoni risultati raggiunti (l’Italia è ai primi posti nel mondo nella genetica bovina e suina) invitano a non modificare la normativa di riferimento che vede nell’Aia il referente dello Stato per il miglioramento genetico e la selezione.

 

Conad alleato di Italialleva

Le attività per il progresso in campo genetico sono alla base del percorso intrapreso con Italialleva per la valorizzazione delle produzioni animali attraverso un marchio che valorizza il “Made in Italy” e certifica un percorso di filiera che può vantare un monitoraggio attento di ogni passaggio produttivo, a partire ovviamente dalla stalla. Agli accordi commerciali già attuati con il gruppo per la distribuzione all’ingrosso Metro, si è aggiunto ora quello con Conad. Importante non solo per il prestigio del partner, uno dei maggiori gruppi della grande distribuzione organizzata, ma soprattutto perché supera le contrapposizioni fra agricoltura e Gdo. L’accordo prevede che il latte a marchio Conad ospiti il logo di Italialleva a garanzia della provenienza nazionale del prodotto e degli ulteriori controlli, oltre a quelli di legge, che avvengono negli allevamenti per le attività svolte da Aia. Nel presentare l’accordo con Conad, il direttore generale di Aia, Paolo Scrocchi, ha ricordato che l’81% del latte italiano è prodotto negli allevamenti i cui animali sono iscritti ai Libri Genealogici, allevamenti seguiti dai 2500 tecnici di Aia che puntualmente visitano queste stalle anche ai fini del miglioramento genetico.
Per Conad l’accordo con Aia è una conferma delle politiche di approvvigionamento locale che il gruppo persegue, tese a valorizzare le produzioni agricole italiane. In quest’ ottica l’amministratore delegato di Conad, Camillo De Berardinis, si è compiaciuto dell’intesa con il mondo degli allevatori che offre ulteriori garanzie in tema di qualità e tracciabilità, sottolineando il diritto del consumatore nel conoscere la provenienza di quanto va ad acquistare.

 

Primo, ricucire gli strappi

I vantaggi per gli allevatori non verranno però dal prezzo, come i responsabili di Conad, hanno tenuto a precisare, ma semmai da una migliore efficienza della filiera che consenta una più equa distribuzione del valore, che vede oggi penalizzati i produttori. Il percorso non sarà breve ma un primo importante passo è stato fatto, anche grazie alla disponibilità del Mipaaf che ha creduto e sostenuto il progetto Italialleva, come ha tenuto a precisare lo stesso Andena. Che una volta rieletto dovrà cimentarsi anche nel ricucire gli strappi fra le diverse “anime” di Aia. Non sarà semplice, ma dovrà riuscirci.