Nel corso del convegno, organizzato da Aipp, Giornate fitopatologiche e Regione Lombardia sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte delle regioni Lombardia (relatrice Lorenza Michelon), Emilia Romagna (relatori Ruggero Colla e Loredana Antoniacci) con la partecipazione di B. Chiusa, R. Bugiani, M. Bariselli, A. D'Anniballe, R. Gozzi, R. Bottazzi), Veneto (relatore Antonio Mingardo) e Piemonte (relatore Roberto Capurro); le conclusioni sono state tenute da Mariangela Ciampitti dell'Ersal della Regione Lombardia.
Non sono comunque mancati i problemi, specie nel 2018 quando un andamento stagionale caratterizzato da una primavera piovosa, particolarmente in maggio e giugno, ha favorito lo sviluppo della peronospora, delle batteriosi e dell'alternaria. Le strategie di difesa adottate sono comunque state in grado di limitare i danni. Da segnalare la criticità nell'utilizzo dei prodotti rameici; i quattro chilogrammi all'anno sono risultati insufficienti e solo la possibilità, attraverso le rotazioni, di poter spalmare l'impiego del rame sul limite dei 28 chilogrammi in sette anni ha consentito di poter rispettare i limiti imposti dalle etichette. In questo contesto da evidenziare la diversità dei disciplinari di produzione integrata tra le regioni del Nord.
Introdotta nel corso di alcune relazioni e ripresa nel corso del dibattito, l'esigenza di porre maggiore attenzione nella scelta di sementi resistenti alle batteriosi e alle principali avversità crittogamiche.
Per quel che riguarda la difesa dai fitofagi le due annate non hanno evidenziato particolari criticità; la presenza di elateridi ha provocato in taluni casi problemi indiretti, andando a bucherellare, e quindi a compromettere, il funzionamento delle manichette. Come già evidenziato nelle regioni del Sud, problemi nel contenimento del ragnetto rosso in Piemonte nel 2018 e nel 2019, e in Emilia Romagna, specie nella zona del piacentino, nel 2018 e, in minor misura nel 2019; su tale avversità sono in corso studi approfonditi per valutare la possibilità di intervenire attraverso il lancio di ausiliari, valutare l'efficacia degli acaricidi disponibili e la loro sensibilità ai ceppi di ragnetto rosso presenti nelle zone infestate; è quindi allo studio una complessiva rimodulazione delle strategie di difesa.
Nel corso dello stesso convegno è stato inoltre dibattuto il bilancio fitosanitario del frumento e del mais. Ai relatori che hanno illustrato il bilancio del pomodoro si sono quindi aggiunti Alberto Gritti, Beniamino Cavagna e Mariangela Ciampitti per la Regione Lombardia e Enrico Giuliano Costa e Davide Valentini per la Regione Veneto, mentre le conclusioni sono state presentate da Pierluigi Meriggi per il frumento e da Lorenzo Furlan per il mais.
Per il frumento è stato evidenziato come il 2018 e il 2019 non abbiano evidenziato particolari criticità:
- Poco problematici l'oidio e le ruggini, tra le quali va segnalata una presenza, anche se non molto preoccupante, nel 2018.
- La septoria è stata critica nel 2018 in Piemonte, mentre nelle altre regioni è stato il 2019 l'anno in cui si sono avuti maggiori problemi che comunque sono stati contenuti con interventi precoci alla fine della prima decade di aprile; la septoria è sempre più importante e anche in Pimonte è diventata ormai una delle avversità chiave.
- In Piemonte le fusariosi sono state particolarmente critiche nel 2018 e meno problematiche nel 2019; diversa la situazione nelle altre regioni nelle quali le fusariosi sono state favorite dal particolare andamento climatico, aprile caldo e frequenti precipitazioni in maggio del 2019.
- Presenza diffusa di cimici (specie Eurygaster) nel 2019 con qualche problema particolare in Piemonte in cui la presenza era già preoccupante nel 2018.
- Da evidenziare la comparsa di volpatura e nerume del grano duro.
- Le strategie di difesa adottate hanno complessivamente consentito di contenere senza particolari criticità tutte le avversità.
Nel corso del dibattito è stato evidenziato che sarebbe opportuno che le strategie di difesa fossero maggiormente legate alla definizione e all'applicazione di soglie di intervento e non ad una semplice standardizzazione di interventi calendarizzati. In questo contesto andrebbe inoltre posta maggiore attenzione alla scelta delle varietà, ricorrendo, quando possibile, a varietà resistenti, o quantomeno tolleranti, ai principali patogeni e posizionando l'eventuale intervento contro la septoria in relazione allo sviluppo fenologiche BCH39 e non esclusivamente in relazione al posizionamento del diserbo in post emergenza, a cui il fungicida viene normalmente miscelato.
Anche per il mais non si evidenziano particolari criticità:
- Nel 2019 le alte temperature del mese di maggio hanno favorito le fusariosi, con una particolare diffusione delle fumonisine, ma i danni, specie nelle aziende che hanno adottato adeguate misure agronomiche preventive, non sono stati molto gravi.
- La difesa attiva si è concretizzata con interventi specifici contro la seconda generazione della piralide; in questo senso particolarmente utile è stato l'utilizzo delle trappole per gli adulti che si stanno molto diffondendo e che in alcune regioni, Emilia in particolare, sono oggetto di specifici contributi.
- Da segnalare la presenza di nottue nel 2018 e di elateridi nel 2019, che in alcuni casi hanno reso necessario la risemina di alcuni campi.
- Da evidenziare una diffusa presenza nelle diverse regioni della cimice asiatica e la segnalazione in Lombardia della Delia platura (mosca dei seminati).
Particolarmente importante la situazione dei monitoraggi degli organismi nocivi da quarantena nelle diverse regioni:
- Spodoptera frugiperda: al momento nessun ritrovamento.
- Erwinia stewartii: nel 2018 due focolai in Lombardia e due casi in Emilia Romagna, mentre nel 2019, nonostante i diffusi monitoraggi, nessun ritrovamento.
- Popillia japonica: continua la progressiva diffusione nella valle del Ticino in Piemonte e in Lombardia, per il momento non si registrano danni economici, ma la preoccupazione è forte.
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