Non si ferma l’impegno dell’amministrazione Regionale nel contrastare il cinipide galligeno del castagno puntando sul controllo biologico mediante l’antagonista Torymus sinensis. Le introduzioni di Torymus sinensis in Sicilia sono iniziate nel 2011 – sul Castagno dei Cento Cavalli e in un castagneto dell’Etna - e fino al 2014 la regione ha potuto disporre solo di piccoli quantitativi dell’antagonista, messi a disposizione dal ministero per le Politiche agricole grazie al progetto nazionale Bioinfocast, in quanto nell’ambito del Piano castanicolo nazionale sono state sostenute prioritariamente le Regioni con castanicoltura da frutto e con maggiori superfici investite a castagno.
Nel 2014, pertanto, è stata implementata una campagna di rilasci dell’insetto utile, proveniente da aree di moltiplicazione del Piemonte, basata su circa 165 punti di “inoculo” dislocati sull’Etna e in provincia di Messina, in modo da rafforzare in maniera consistente il numero di lanci attribuiti alla Sicilia dal Mipaaf con il progetto Bioinfocast. A tal fine il Dipartimento Agricoltura e il Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale hanno rispettivamente utilizzato risorse finanziarie regionali e del Piano di sviluppo rurale 2007-2013.
Nell’autunno del 2014 e nello scorso gennaio si sono tenuti altri incontri divulgativi su iniziativa di amministrazioni comunali (Antillo e S. Stefano di Briga) e del Servizio fitosanitario ad Acireale, in occasione dei quali i tecnici regionali hanno illustrato la problematica del cinipide e le azioni svolte, stimolando l’ulteriore attivazione di sinergie con enti locali e soggetti privati.
Quest’anno il Servizio fitosanitario regionale ha impiegato ulteriori somme consentendo l’esecuzione di 165 rilasci in molti dei siti individuati nel 2014 ed in nuovi siti. Il programma, coordinato dall’Osservatorio per le malattie delle piante di Acireale, congiuntamente all’Ufficio fitosanitario di Messina, e dal Servizio 9 del Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale ha visto la collaborazione di personale forestale esperto. Nei primi giorni di maggio, sono stati liberati circa 34.000 individui di Torymus sinensis nei castagneti dell’Etna, dei Monti Nebrodi e dei Monti Peloritani. I lanci hanno riguardato anche un primo focolaio di Cinipide rinvenuto in Sicilia occidentale a Calatafimi-Segesta in un castagneto privato. Inoltre, alcuni comuni (Antillo e Sant’Angelo di Brolo) hanno confermato l’impegno ripetendo anche quest’anno i rilasci dell’antagonista attingendo a proprie risorse economiche. A ciò si sono aggiunti diversi privati, come alcuni castanicoltori di S. Stefano di Briga e dell’area etnea.