Le epidemie dei fitoplasmi della vite – prima fra tutte la flavescenza dorata - hanno avuto larga diffusione in Piemonte, come nelle altre regioni settentrionali, tanto da avere un forte impatto sulla nostra viticoltura.
Proprio all’esperienza vissuta dalle imprese vitivinicole e al confronto sulle strategie messe a punto dagli enti territoriali è stato dedicato il convegno 'Fitoplasmosi e impresa viticola: tra legislazione fitosanitaria e gestione aziendale' tenutosi nei giorni scorsi (10-11 dicembre) a Villa Gualino a Torino, promosso dalla Regione Piemonte.

La ricerca scientifica e l’azione della pubblica amministrazione, tenuta ad applicare la legislazione in materia fitosanitaria, devono fornire all’impresa viticola gli strumenti necessari a fronteggiare la congiuntura, resa particolarmente critica dalla globalizzazione dei mercati. In particolare occorre che la normativa, lungi dal rappresentare un fardello burocratico, divenga uno strumento snello ed efficace di sostegno alle misure di lotta adottate dai viticoltori ed ai programmi d’intervento attuati sul territorio dalle Regioni e dagli altri enti locali.

Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sulle più recenti acquisizioni scientifiche e sui risultati dell’azione di vigilanza, anche nell’ottica di rendere la legislazione più adatta alle esigenze del mondo produttivo.

La Regione Piemonte, fin dal primo manifestarsi del fenomeno flavescenza dorata, ha immediatamente avviato un ampio programma articolato su cinque filoni d’intervento: applicazione del decreto di lotta obbligatoria con una stretta vigilanza sul territorio; sostegno finanziario alle aziende impegnate nelle misure di eradicazione e contenimento della malattia (con un investimento di 40 milioni di euro; ricerca, divulgazione e assistenza tecnica; controllo del materiale di moltiplicazione. L’impegno finanziario complessivo supera i 45 milioni di euro.

“Questo incontro tecnico e scientifico sulle fitoplasmosi della vite, sindromi oggi al centro dell’attenzione per la loro diffusione in numerose Regioni italiane – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Mino Tariccocredo abbia rappresentato un contributo importante. Ricorrono i dieci anni dall’emanazione del decreto di lotta obbligatoria alla flavescenza dorata: l’impegno finanziario della Regione è stato notevole, sia per l’importo sia per l’ampiezza dell’organizzazione messa in opera che ha permesso di rendere operativi ed effettivi, anno dopo anno, i piani di lotta.
E’ importante ricordare che vi sono stati risultati significativi, tanto nella lotta vera e propria, quanto nella costituzione di reti di monitoraggio e di prevenzione, che hanno permesso di ridimensionare il grande allarme sociale sul territorio. L’aver attivato una forte sinergia tra enti locali, organizzazioni di categoria e di settore credo sia stata la scelta vincente".