L'evento sarà diviso in due momenti: nella mattinata saranno trattati argomenti di carattere generale e di andamento del mercato relativi al nocciolo, mentre nel pomeriggio si affronteranno temi prettamente tecnici su noce, castagno e nocciolo. Al convegno interverranno rappresentanti del mondo produttivo, della trasformazione, dell’industria dolciaria, del mondo accademico, nonché i rappresentanti di diversi Paesi esteri produttori di frutta a guscio.
In Piemonte sono 7.000 le aziende corilicole, circa 16.000 gli ettari coltivati a noccioleto specializzato, con una produzione annua di nocciole in guscio che può variare dai 120.000 ai 200.000 quintali. Oggi, se pur con alcune criticità, la filiera corilicola in Piemonte è ben strutturata; tutte le figure professionali, dal produttore alla grande industria utilizzatrice, concorrono a promuovere e sviluppare la coltivazione del nocciolo nel territorio. Oltre ai singoli produttori, in Piemonte sono presenti due Organizzazioni di produttori che rappresentano insieme circa il 50% dell’intero comparto produttivo.
Il nocciolo è una coltura di facile realizzazione con costi di impianto e di conduzione abbastanza limitati, ma con lunghi tempi di attesa per l’entrata in produzione degli impianti. Per poter essere competitive, le aziende hanno bisogno di crescere in qualità, quantità prodotte, organizzazione, innovazione e nuove tecnologie. Oltre alla valenza produttiva ed economica, deve essere riconosciuta la grande importanza che la coltivazione del nocciolo ricopre dal punto di vista ambientale, nel garantire la salvaguardia del territorio, in particolare nelle zone più svantaggiate, evitandone lo spopolamento. Ad oggi infatti la coltivazione del nocciolo può rappresentare un’alternativa produttiva ed economica alle coltivazioni classiche.
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