Il congresso ha visto la partecipazione di relatori di caratura internazionale come Jorge Meza, senior forestry officer della Fao per l’America Latina, o Sebastian Edwards, professore alla International business economics di Los Angeles, che hanno tracciato un quadro mondiale sulle future tendenze economiche in termini di sviluppo e consumi, sottolineando l’importanza dell’impegno nell’innovazione e nella sostenibilità.
Durante il congresso sono emersi anche i dati relativi all’andamento globale del mercato del pomodoro, prospettando per il 2016 una diminuzione della produzione mondiale. In particolare il calo dovrebbe riguardare la California, che pur rimanendo il primo trasformatore a livello mondiale, dovrebbe diminuire di oltre il 13%. L’area del Mediterraneo, invece, dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile con volumi in linea con la campagna 2015; mentre la Cina dovrebbe registrare una leggera diminuzione.
“Se verranno rispettate queste previsioni - ha commentato Vaia al termine dei lavori - dovremmo avere una situazione di sostanziale equilibrio tra consumi e produzione, con una certa stabilità del mercato. Inoltre, il perdurare dell’attuale cambio con il dollaro, dovrebbe favorire ulteriori opportunità di crescita per quanto riguarda l’export, in particolare verso gli Usa, dove attraverso la nostra controllata Pomì Usa, abbiamo chiuso un 2015 in crescita di oltre il 10%, consolidando una leadership come marchio di alta qualità”.
“Nel corso del congresso - ha concluso il direttore generale - è emerso ancora una volta come per aziende di questo settore sia di vitale importanza che sostenibilità ed innovazione siano pilastri della strategia aziendale, e direi che da questo punto di vista la nostra azienda è sulla strada giusta. A questo proposito nei prossimi mesi otterremo un’ulteriore importante certificazione che ci permetterà di mettere sull’etichetta dei nostri prodotti una vera e propria carta d’identità, come ulteriore garanzia nei confronti dei consumatori”.