Kiwi e arance dalla Basilicata presto potrebbero approdare sul mercato della Cina. E' questo il canale commerciale che si intravede per la frutta lucana, a patto di superare una “Grande Muraglia”: quella dell’interpretazione dei protocolli ministeriali sulle arance, mentre passi avanti significativi sono stati già fatti per quanto riguarda i kiwi. E’ questo il bilancio della recente visita di una delegazione cinese in Basilicata.

Molto positivo l'incontro con la delegazione interessata all'avvio di relazioni commerciali per quanto riguarda gli agrumi e i kiwi. I nostri interlocutori sono rimasti piacevolmente colpiti dai sistemi di coltivazione, di gestione dei campi, e di organizzazione del lavoro in magazzino, dei nostri associati”, così Francesco Nicodemo, presidente di Asso Fruit Italia ha commentato l'incontro con la delegazione - formata dai responsabili governativi dell'ufficio fitosanitario cinense, Wang Yongtao e Yan Jin - che martedì scorso ha visitato le aziende nell'agro Metapontino, nello specifico gli areali fra Scanzano Jonico e Montalbano, nei quali avviene buona parte della produzione e della lavorazione di arance e kiwi della Basilicata.

Nicodemo ha poi spiegato: “Quanto alle arance, al momento i contatti hanno subito un rallentamento a causa di una incertezza interpretativa sulle traduzioni (cinese, inglese, italiano) dei protocolli da parte dei rispettivi ministeri e le varietà in esso contenute, il dilemma è se essi si riferiscono a tutte le varietà, quindi anche alle arance "bionde" di cui disponiamo in Basilicata o solo a quelle rosse (moro, tarocco, sanguinelle). Chiaramente siamo fiduciosi, e confidiamo nell'interpretazione estensiva che include le varietà prodotte in Basilicata che rappresentano quelle fra le più ricercate sui mercati”.

Quanto ai kiwi, il presidente di Asso Fruit Italia ha aggiunto: “Su questo versante abbiamo riscontrato piena sintonia, infatti i componenti della delegazione hanno espresso opinioni molto favorevoli sulla qualità delle nostre produzioni e tutti gli aspetti gestionali che attengono alla fase successiva alla raccolta. Sono stati inoltre prelevati campioni e c'è stato, nel corso di tutta la visita, confronto costante con i tecnici presenti venuti dalla Regione Basilicata, guidati da Ermanno Pennacchio, responsabile ufficio fitosanitario regionale, e quelli che quotidianamente lavorano per l'Op e le aziende associate”.

Luca Braia, assessore all'agricoltura della regione, presente all’incontro, ha così commentato: “Per la Basilicata sarebbe molto interessante riaprire sul fronte dell'ortofrutta il mercato cinese. Le produzioni italiane, e nello specifico quelle lucane, hanno poi un appeal particolare per caratteristiche organolettiche e qualità”.

Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia, ha aggiunto: “Siamo stati inseriti nell'elenco delle regioni da visitare, quindi la delegazione è venuta nelle nostre aziende e abbiamo accolto con ottimismo questo primo contatto fatto di fiducia reciproca, animata dalla professionalità dei nostri produttori e dall'alta qualità dei prodotti riscontrata dai delegati.
A ciò si aggiunga la voglia di avviare relazioni importanti con la Cina che abbiamo tutta l'intenzione di coltivare con rigore e professionalità. Attendiamo con fiducia gli esiti dell'interpretazione lessicale della traduzione per quanto riguarda le arance, il nodo in questo caso è di carattere interpretativo e non attiene alla qualità degli agrumi che possiamo dire senza ombra di dubbio hanno suscitato ottime impressioni, proprio come per i kiwi hanno soddisfatto pienamente i requisiti dei delegati”.