L'accordo prevede che Apofruit acquisisca in affitto un ramo d’azienda di Terremerse che comprende: stabilimenti, imballi, impianti, macchinari, attrezzature industriali, attrezzature commerciali, attrezzature di frigoconservazione e lavorazione dei quattro stabilimenti in capo a Terremerse (Lavezzola, Faenza, Imola e Mezzano).
In virtù di tale operazione, a partire dal 1° gennaio 2016, tutto il personale di stabilimento sia fisso sia avventizio, già alle dipendenze di Terremerse, verrà trasferito alle dipendenze di Apofruit. Apofruit s’incaricherà della gestione del marketing e della commercializzazione di tutto il prodotto conferito da Terremerse e destinato al fresco.
"Abbiamo messo in campo - commenta Marco Casalini, presidente di Terremerse - ciò che era necessario per dare reddito ai nostri soci. L'accordo permetterà di ottimizzare la gestione e risparmiare soldi e risorse. Ogni cooperativa conserverà la propria autonoma identità e il presidio del rapporto con i propri soci. Resteranno in capo a Terremerse la direzione del ramo d’azienda, la gestione diretta di tutta l’ortofrutta destinata all’industria, gli addetti all’assistenza tecnica in campagna, allo sviluppo della base associativa e alla ricerca di nuovi conferimenti".
"Dovevamo migliore l'accordo del 2013 - specifica Mirco Zanotti, presidente di Apofruit -, e questo ulteriore passo ci permette di rispondere concretamente alle richieste dei produttori. Gli oltre quattro mila soci produttori delle due cooperative beneficeranno di un unico regolamento interno, della medesima liquidazione dei prodotti conferiti e di un'unica cabina di regia condivisa".
"Questo progetto si sintetizza in tre parole - spiega Ilenio Bastoni, direttore generale di Apofruit -: aggregazione, specializzazione, efficienza. La nuova organizzazione gestirà un paniere di oltre due milioni di quintali di prodotti ortofrutticoli freschi. Questo progetto di specializzazione e riorganizzazione industriale, porterà a un risparmio valutabile intorno ai 500 mila euro l’anno, che andrà a beneficio dei produttori".
"Era arrivato il momento di mettersi in gioco ed unirsi - aggiunge Gilberto Minguzzi, amministratore delegato di Terremerse -, per darci competitività, creare valore ed opportunità, essere più forti. Attraverso questo accordo verrà immesso nel sistema tutto il patrimonio d’innovazione varietale, con l’obiettivo di rilanciare la produzione. Inoltre, il progetto di specializzazione esprime il massimo impegno delle due cooperative per dare un futuro sostenibile alla frutticoltura del territorio. Il nostro auspicio - conclude Minguzzi - è che vengano dedicate maggiori attenzioni a un territorio la cui frutticoltura negli ultimi anni non è riuscita a garantire un reddito adeguato alla produzione. Ciò che oggi presentiamo è anche un segnale verso l'occupazione: per sostenerla era necessario guardare al futuro e non ingessarsi nel passato".