Lo scorso 24 dicembre, infatti, il tribunale di Modena ha ammesso la Goldoni Spa alla Procedura di concordato preventivo in continuità ai sensi degli articoli 161 e 186 bis della Legge fallimentare.
Dell'operazione avevamo dato notizia il 24 novembre quando la Cgil di Modena aveva reso nota la la presentazione della richiesta di concordato preventivo avvenuta a giugno 2015 che aveva aperto una trattativa con Lovol Arbos Group Spa, holding industriale e di partecipazioni controllata al 100 per cento da Lovol Heavy Industry Ltd con sede a Weifang, provincia dello Shandong, nella Repubblica Popolare Cinese.
"Il Piano di risanamento presentato - fa sapere un comunicato stampa di Lovol Arbos Group del 7 gennaio - è fondato sull'entrata nella compagine sociale della Goldoni Spa di Lovol Arbos Group Spa".
Un passo fondamentale per il salvataggio e il rilancio industriale di Goldoni, da alcuni anni in crisi, la cui produzione era ferma da diversi mesi e i cui dipendenti, 270 in totale, sono da anni coinvolti nell’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Ora, grazie a un finanziamento interinale autorizzato a metà novembre dal Tribunale di Modena e immediatamente reso disponibile da Lovol Arbos Group, le iniziative volte alla ripresa produttiva sono in pieno corso. "La ripartenza delle linee di montaggio - fa sapere il colosso cinese - è previsto per la seconda metà del mese di gennaio".
Tre fasi cruciali
Il piano di salvataggio spiegato da Andrea Bedosti, consigliere delegato di Lovol Arbos Group Spa, si articola in tre punti chiave.
Andrea Bedosti, consigliere delegato di Lovol Arbos Group Spa
Alla iniezione preliminare di risorse finanziarie funzionali alla ripresa produttiva ma anche a rassicurare dipendenti, fornitori e clienti sul futuro industriale della società, seguirà una ricapitalizzazione significativa di Goldoni - che assicurano, manterrà la propria identità di brand e di prodotto - necessaria a conferire solidità patrimoniale e a garantire i creditori al momento dell'Omologazione del Piano e in vista di futuri rapporti di collaborazione.
Infine, è previsto lo sviluppo di un business plan triennale che passando per l'ammodernamento e l’allargamento della gamma prodotto, prevede il radicale cambiamento dell’organizzazione e delle tecniche produttive oltre all’espansione e internazionalizzazione della rete di distribuzione.
Quale futuro?
Se il primo obiettivo è quello di rilanciare la produzione sviluppando la gamma prodotto, saranno fondamentali le sinergie con le competenze della casa madre Lovol e di Lovol Arbos Group, tra i protagonisti dell'ultima Agritechnica dove, oltre a una nuova gamma di trattori ha presentato un piano di sviluppo che coinvolge, tra gli altri, il mercato europeo e nazionale.
Shen Yang, presidente Lovol Arbos Group e neo amministratore delegato Goldoni Spa
Una delle prime novità in casa Goldoni è la nomina di Shen Yang, presidente di Lovol Arbos Group, al ruolo di amministratore delegato. "L'ammissione del nostro piano di salvataggio della Goldoni Spa - ha spiegato il neo amministratore delegato Goldoni - è un'altra importante tappa nella strategia di internazionalizzazione perseguita con determinazione da Lovol che ha iniziato a investire in Italia a partire dal 2011.
In questi ultimi intensi 5 anni, abbiamo saputo realizzare in Italia un centro di ricerca e sviluppo tecnologicamente all'avanguardia dove hanno visto la luce tre piattaforme di trattori da campo aperto.
Alla fine del 2014 - ha concluso Yang - abbiamo acquisito Matermacc Spa, e il piano di salvataggio e di rilancio di Goldoni, che va visto e apprezzato in un'ottica macroeconomica, è in linea con la strategia di internazionalizzazione del Gruppo Lovol".