L'olio extravergine di oliva torna ieri alla stabilità a Bari in Borsa merci, mentre i prezzi all'origine - rilevati da Ismea fin sulla prima settimana di settembre - registrano ulteriori perdite in Calabria e in Salento che riflettono l'ultima raffica di ribassi avutasi sul principale mercato all'ingrosso tra luglio ed agosto. E si conferma la duratura stabilità dei valori all'origine in Sicilia. Intanto, non sono ancora noti ufficialmente i dati sulle giacenze, fermi all'ulteriore secca diminuzione registrata da Frantoio Italia al 31 luglio, per i quali è possibile consultare l'articolo di AgroNotizie del 25 agosto scorso.
 

Borsa merci di Bari, prezzi stabili per l'Evo

Ieri, 7 settembre 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo a 4,10 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sul 31 agosto, quando si era invece registrato un calo di 0,10 euro rispetto alla seduta del 24 agosto scorso.

Tra il 29 giugno ed il 31 agosto scorsi, l'Evo sulla piazza di Bari ha messo a segno perdite per 0,60 euro di valore, dopo che la stabilità di prezzo aveva caratterizzato il periodo dal 15 dicembre 2020 al 22 giugno 2021 sui valori di 4,70-4,90 euro al chilo.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico - pure stabile sulla precedente seduta - a 4,50 euro al chilogrammo sui minimi e 4,70 euro sui massimi. Il 31 agosto Il biologico aveva accusato una perdita sulla precedente seduta di 0,20 euro al chilo, mentre tra il 29 giugno ed il 31 agosto 2021 ha perso 0,60 euro di valore sia sui minimi che sui massimi, chiudendo la fase di stabilità iniziata il 13 aprile scorso sulla forchetta di valori 5,10-5,30 euro al chilo.
 

Prezzi all'origine, cali in Calabria e Salento

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri sul sito di Ismea e rilevati franco azienda ed Iva esclusa dall'istituto tra il 30 agosto ed il 7 settembre 2021 in un raffronto con i prezzi rilevati tra il 3 ed il 10 agosto 2021 e pubblicati da AgroNotizie il 25 agosto scorso.

In Calabria, il 2 settembre scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio di 3,60 euro al chilogrammo, in aumento sulla settimana precedente del 2,9%. In realtà si tratta di un mero risicato recupero, considerato che - sulle stesse piazze - il 5 agosto scorso - il prezzo medio era ancora fermo a 3,95 euro al chilo; pertanto in Calabria l'Evo da produttore ha perso tra il 5 agosto ed il 2 settembre altri 0,35 euro di valore. Fino ad oggi, gli Evo calabresi, rispetto al 6 maggio scorso, hanno perso 1,25 euro al chilo (-25,8%): tantissimo, anche considerando che a quella data erano ancora attestati sui valori massimi di campagna, già spuntati il 25 marzo: 4,85 euro al chilogrammo.

Stabilità su base settimanale si registra in Puglia su Foggia e Bari. Il 2 settembre scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,04 euro, stabile sulla settimana precedente e sul 5 agosto scorso, quando aveva perso l'1,8% sulla settimana prima. Si tratta solo dell'ultima limatura sul valore dell'Evo in questa piazza, considerato che dal 6 maggio scorso - quando quotava ancora 4,48 euro al chilo - si è registrato un calo complessivo di 0,44 euro al chilogrammo (-9,8%). A Foggia l'Evo da produttore perde sul 18 febbraio, quando era ancora rilevato a 4,60 al chilogrammo, 0,56 euro al chilo (-12,2%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 30 agosto scorso è pari a 4,30 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente e sul 9 agosto, quando invece era in perdita di 0,10 euro sulla settimana prima (-2,3%). Il calo precedente a Bari - di 0,20 euro al chilogrammo - era stato rilevato il 19 luglio scorso, da allora il prezzo era rimasto costante su 4,40 euro al chilo fino al 2 agosto. Pertanto, ora le perdite dell'Evo a Bari misurate sul 15 febbraio scorso, quando era rilevato a 4,80 euro al chilogrammo, assommano a euro 0,50 (-10,4%).

Situazione complessa sulle piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea il 2 settembre 2021. Brindisi, con un prezzo medio da produttore di 3,90 euro, accusa un calo del 2,5% sulla settimana precedente. In realtà su questa piazza, rispetto al 5 agosto, quando si registrava un prezzo medio di 4,10 euro, il calo è di ben 0,20 euro (-4,9%). Il prezzo medio da produttore per l'Evo brindisino aveva stazionato su 4,40 euro al chilogrammo dal 15 aprile a fine giugno e da allora la perdita di valore è di ben 0,50 euro (-11,4%).

Lecce e Taranto, che pure appaiono stabili sulla settimana precedente con un prezzo medio da produttore di 4,00 euro al chilogrammo, registrano una diminuzione sul 5 agosto di 0,10 euro al chilo (-2,4%). Rispetto al valore di metà febbraio - 4,45 euro al chilo - ripreso poi dal 15 aprile fino a giugno, si registra una flessione di 0,45 euro al chilo (-10,1%).

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 7 settembre sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste immutato dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio e il 31 agosto 2021 resta invariato a 5,50 euro al chilogrammo.